Cannabis legale anche in Italia, così come ormai accade in diversi Paesi del mondo? Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, proprio ieri ha presentato la proposta di legge del gruppo interparlamentare di cui egli stesso è promotore. Tra le altre cose, diventerebbe legale il possesso di cannabis entro un certo quantitativo e si potrebbero coltivare in casa alcune piante di marijuana: il raccolto sarebbe solo per uso personale, proibita la vendita.
Della Vedova, intervistato da Repubblica, spiega: “Se in altri tempi sulla legalizzazione della cannabis non ci sarebbe stata partita, oggi si gioca alla pari", perché “i tempi ormai sono maturi per una discussione in aula e per una svolta", "sono realista e so che il cammino è lungo e difficile e l’esito tutt’altro che scontato, ma la partenza è buona. Un sostegno così ampio e trasversale, parliamo di 235 firme e altre spero se ne aggiungeranno, dà al progetto una possibilità concreta di arrivare in aula".
"Puntiamo a incardinare una discussione. Alla Camera servono 316 sì, la maggioranza più uno" e "credo che su un tema come questo sia più sano avere una iniziativa parlamentare senza vincolo di maggioranza. Finora hanno firmato tutta Sel, oltre cento parlamentari del M5s, oltre cento del Pd. Ancora pochi del centrodestra ma mi auguro che se ne aggiungano altri".
“NON E’ LA CANNABIS DI DECENNI FA” Il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, che spesso ha sottolineato la pericolosita’ della ‘nuova marijuana’, interpellato dalla agenzia Ansa sulla proposta di legge bipartisan presentata da 218 parlamentari per la legalizzazione, spiega: “I derivati della cannabis oggi in circolazione sono prodotti completamente diversi da quelli che si sequestravano fin solo a dieci anni fa. E’ stata dimostrata la possibilita’ di modificazioni genetiche che centuplicano il THC, cioe’ il principio attivo che modifica, anche in via permanente, l’atteggiamento e le percezioni del soggetto assuntore. In caso di mix con alcol gli effetti possono essere devastanti per se’ e per gli altri, qualora ad esempio ci si metta alla guida di un mezzo".
"Cosa del tutto diversa ovviamente – prosegue il magistrato – e’ l’utilizzo a fini terapeutici e lenitivi del dolore, i cui effetti benefici sono scientificamente dimostrati. Ma il malato non si fara’ una ‘canna’: assumera’ un farmaco contenente THC quantificato a monte dal farmacologo". "Ovviamente – conclude Giovannini – ogni legge che dovesse essere approvata sara’ applicata, l’importante e’ che si affronti il problema per quello che e’ oggi e non per come era decenni addietro".
ASSEMBLEA PUBBLICA A NAPOLI Oggi la Nazionale italiana antiproibizionisti, a seguito della presentazione del ddl a favore della legalizzazione della cannabis esposto ieri dall’intergruppo parlamentare, ha organizzato una prima assemblea pubblica per discutere del tema, che si terrà alle 19,30 in piazza Bellini, a Napoli. Parteciperanno l’eurodeputato Daniele Viotti e il relatore del ddl, il senatore Benedetto Della Vedova. Ad organizzare l’evento sono stati: Partito Democratico, Giovani Democratici, Rete Universitaria Nazionale, Unione Degli Universitari, Radicali Italiani, Possibile, ACT, FGCI, Associazione Dema, SEL, Rosso Democratico, Carovana Nazionale della Canapa. "La forza di questa iniziativa è sicuramente la sua trasversalità senza perdere l’identità, lo stare insieme per il raggiungimento di un obiettivo chiaro attraverso quella che per noi è una grande battaglia di civiltà" si legge in una nota della Nazionale Italiana Antiproibizionisti.
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