Spagna-Germania atto primo. La sfida che caratterizzo’ la semifinale di Durban dell’ultimo Mondiale (e prima ancora la finale di Euro 2008) riprende a livello di club con il doppio confronto delle semifinali di Champions tra il meglio di Liga e Bundesliga. Sara’ tiki-taka contro verticalizzazioni, il calcio manovrato fino all’esasperazione, con fitte ragnatele di passaggi rasoterra, contro la concretezza bavarese nobilitata dalla classe di Ribery e Robben e i gol di Mandzukic (domani assente), Muller e Gomez. Non solo due scuole calcistiche, ma due filosofie. C’e’ Bayern-Barcellona all’Allianz Arena, poi mercoledi’ si replica a Dortmund, dove il Borussia-spettacolo di Klopp, che pero’ nei quarti ha prevalso sul Malaga con un po’ di fortuna e qualche ‘aiutino’, deve vedersela con il Real Madrid di Mourinho che sogna la ‘Decima’ e intanto propone un calcio a meta’ strada fra quello utilitaristico dell’Inter del ‘triplete’ e quello propositivo verso cui lo costringe la tradizione ‘merengue’ e la fortuna di poter contare su un fenomeno come Cristiano Ronaldo.
Si comincia con la sfida tra chi il titolo nazionale l’ha gia’ conquistato i bavaresi, e chi si appresta a farlo, visto che il Barca potrebbe consacrarsi gia’ da sabato. Il suo vero obiettivo rimane pero’ quello europeo e quindi a Monaco e’ vietato fallire, anche perche’ rientra Leo Messi e la presenza dell’argentino rappresenta una bella iniezione di fiducia.
‘Avere il miglior giocatore del mondo per noi e’ fondamentale, Messi fa la differenza in ogni partita – sintetizza Xavi -, e sono sicuro che vedremo il Leo migliore, visto che ha molta voglia di giocare. Il Bayern e’ la squadra piu’ in forma d’Europa, ma noi vogliamo mostrare il Barcellona migliore. Dovremo cercare di tenere palla, perche’ senza non sappiamo giocare. E poi dobbiamo cercare di segnare. Il nostro punto di riferimento in Europa e’ la partita di ritorno con il Milan. Abbiamo avuto un altissimo ritmo di gioco, la palla ha circolato tanto e in difesa siamo stati molto attenti. In quella circostanza abbiamo dominato’.
La partita, e la squadra avversaria, sono state attentamente studiate da Jupp Heynckes, tecnico che, comunque vada, lascera’ Monaco a testa alta prima di fare spazio proprio a chi ha costruito questo Barca dei miracoli, ovvero Pep Guardiola, che tra qualche mese rischia di doversi confrontare con un predecessore che ha vinto tutto: dipende anche da domani.
Intanto Heynckes tiene a precisare di non aver parlato con il collega: ‘ammiro Guardiola – dice il tedesco – per cio’ che ha fatto come calciatore e come tecnico. Abbiamo buoni rapporti, ma dal giorno del sorteggio la stampa tedesca ha scritto cose non vere. Non ho bisogno di informazioni da lui, perche’ conosco il Barcellona come la mia squadra, e conosco bene anche il calcio spagnolo in generale’. ‘Avevo detto a gennaio che il Bayern stava giocando il calcio piu’ moderno della sua storia – aggiunge Heynckes – e non mi avevano creduto. Adesso abbiamo convinto gli scettici. Se dovessi riassumere le qualita’ del Bayern in un solo concetto, allora direi ‘lavoro di squadra’. Messi? Il Barcellona non e’ solo lui, ci sono anche Iniesta, Xavi, Pedro, Sanchez, Pique’… Loro sanno giocare a un livello molto alto, ma possiamo neutralizzarli. L’importante sara’ non prendere gol’. Difficile che accada, visto che questa partita sulla carta appare una delle semifinali di Champions piu’ spettacolari di sempre, con una media gol a partita di 2,83 per i bavaresi e 2,73 dei catalani. Insomma, e’ una finale anticipata.
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