Il voto sulla decadenza come senatore di Silvio Berlusconi è slittato di qualche settimana alla luce anche della richiesta del Movimento 5 Stelle di voto palese. Il senatore del M5S, Maurizio Buccarella, dice a Repubblica: "Sui casi di decadenza per effetto della legge Severino ci vorrebbe sempre il voto palese perché non si giudica l’operato di un senatore in carica bensì si deve decidere proprio sull’esistenza di una situazione giuridica esterna, una condanna definitiva, che incide sullo status di un senatore in particolare sulla regolarità dei titoli di ammissione e di permanenza in carica". Il "rischio del ricorso continuo al voto segreto", secondo Buccarella è "che si conferisca al parlamentare una podestà assoluta e individuale fuori del controllo dell’elettorato".
Anche il Partito Democratico è favorevole al voto palese. Ma al suo interno, qualcuno dice no. E’ il caso di Francesco Boccia, che spiega: “non trovo giusto modificare le regole per una persona, penso sia sgradevole e chi insiste su questo onestamente non dà grande prova di confidenza con la politica, perché inevitabilmente rischia di essere annoverato tra i giustizialisti". Boccia sottolinea la sua presa di distanza rispetto alla posizione assunta dal suo partito: “Non si cambiano le regole solo perché questa volta tocca al tuo avversario, poi una forza politica ha il dovere di chiarire da che parte sta e come vota". E osserva: "Modificare le regole in corsa è una tentazione in cui si cade spesso, a causa del livello di barbarie e di conflittualità in cui versa il sistema politico italiano".
Ovviamente il PdL insiste per il voto segreto. Secondo Maurizio Gasparri (Pdl), vicepresidente del Senato, intervistato a ‘Prima di tutto’ su Radio1 Rai, "la decadenza di Silvio Berlusconi rappresenterebbe una violazione dei princìpi costituzionali, perche si applicherebbe retroattivamente una legge, e questo contrasta con l’articolo 25 della Costituzione. Per quanto riguarda le modalità di votazione, ci sono precedenti e princìpi regolamentari che parlano chiaramente di voto segreto, e questa dovrà essere la procedura". "Il tentativo, da noi vanificato, di modificare il regolamento appositamente per abolire il voto segreto, è la dimostrazione – ha proseguito – di quanto accanimento ci sia nel modificare contra personam le regole. Peraltro il voto segreto consentirebbe di eliminare quella sorta di ‘ricatto’ che graverebbe su molti parlamentari che col voto palese sarebbero vittima delle imposizioni di partito. Ora vedremo nel prosieguo della discussione, se questo tentativo di imporre il voto palese, contro tutti i precedenti e le regole, dovesse comunque proseguire". "Tutto questo – ha concluso – conferma una volta di più che livello di accanimento vi sia nei confronti di Silvio Berlusconi".
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