Dopo la condanna definitiva a quattro anni di carcere per il caso Mediaset, a partire dalla meta’ di ottobre, al Palazzo di Giustizia di Milano, si aprira’ un nuovo capitolo giudiziario per Silvio Berlusconi. Entro il 15 e’ attesa la sua richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali mentre il 19, davanti alla terza Corte d’Appello di Milano comincera’ il processo per ritoccare al ribasso i cinque anni di interdizione dai pubblici uffici inflitti in secondo grado. Come ha stabilito la sentenza della Cassazione, la pena accessoria dovra’ essere riconteggiata tra un minimo di un anno e un massimo di tre anni. Mentre oggi la Giunta per le immunita’ del Senato ha votato la proposta di decadenza del Cavaliere, per i prossimi giorni ci si attende il deposito dell’istanza della misura alternativa al carcere: o l’affidamento in prova ai servizi sociali, questa dovrebbe essere la scelta piu’ probabile, o la detenzione domiciliare. Deposito che avverra’ all’ufficio esecuzione della Procura milanese. Dopo di che spettera’ al Tribunale di Sorveglianza, che fissera’ un’apposita udienza alla quale partecipera’ come rappresentante dell’accusa un pg, decidere se accogliere o meno la richiesta.
L’iter, si prevede, sara’ lungo e dovrebbe concludersi la prossima primavera poiche’ la posizione di Berlusconi (al quale e’ stato revocato il passaporto) non e’ tra quelle da definire con urgenza: infatti e’ un condannato non detenuto e con una pena da scontare, al netto dei tre anni di indulto, di un anno. Spettera’ invece ai giudici della Sorveglianza di Roma, dove l’ex capo del Governo ha trasferito la residenza, indicare le eventuali prescrizioni (per esempio l’orario serale di rientro a casa). Se entro il 15 ottobre non dovesse essere depositata alcuna istanza di misura alternativa in tempi rapidi, nel giro di pochi giorni, il magistrato di sorveglianza Beatrice Crosti – e non il tribunale collegiale – decidera’ sulla misura detentiva che, quasi certamente, non sara’ il carcere ma quella domiciliare. Intanto il 19 ottobre andra’ in scena l’ultimo ‘strascico’ del procedimento penale a carico del ex Presidente del Consiglio con al centro le irregolarita’ nella compravendita dei diritti tv e i cui atti, 513 faldoni, sono stati trasmessi ai primi di settembre dalla capitale.
Il nuovo processo, non decorrendo piu’ l’orologio della prescrizione, potra’ essere celebrato senza costringere i magistrati a maratone giudiziarie. I giudici, presieduti da Arturo Soprano, dovranno riconteggiare la pena accessoria come indicato dalla Suprema Corte: riportare i 5 anni di interdizione stabiliti con l’applicazione della legge ordinaria nelle sentenze di primo e secondo grado entro un massimo di tre e un minimo di un anno come prevede, invece, la legge tributaria. Il verdetto del cosiddetto appello ‘bis’ dovrebbe arrivare, salvo colpi di scena, dopo una o due udienze e potra’ essere impugnato.
Sempre entro il 19 ottobre, a meno che non ci sia una richiesta di proroga dei termini, dovrebbero essere depositate le motivazioni del processo Ruby a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, con le quali il collegio spieghera’ le ragioni per cui ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura perche’ valuti l’apertura di una nuova inchiesta nei confronti, tra gli altri, dell’ex premier e dei suoi legali. Il 24 novembre infine scadono i termini per le motivazioni del dibattimento, sempre sulla vicenda Ruby, nel quale Berlusconi e’ stato condannato a sette anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile. Dopo di che, con il nuovo anno, si ritornera’ in aula. Con il processo di secondo grado.
































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