Incredibile ma vero. Erano pronti da oltre due anni a rubare la salma di Enzo Ferrari, il fondatore della casa automobilistica morto nel 1988, per poi chiedere ai familiari un riscatto. Già, una storia che sa davvero di incredibile. La banda, che operava tra Sardegna e Nord Italia, aveva persino organizzato dei sopralluoghi al cimitero di Modena e nessuno se n’è mai reso conto.
Le persone coinvolte nell’inchiesta risiedono tra la Sardegna, con epicentro Orgosolo (Nuoro), e quattro regioni del nord Italia: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana
La famiglia Ferrari era stata avvertita dai Carabinieri ed era a conoscenza di tutto.
“La banda aveva predisposto tutto nei minimi dettagli – ha spiegato il col. Saverio Ceglie a capo del Comando provinciale di Nuoro nel corso della conferenza stampa – La pianificazione del furto ricalcava il modus operandi dei sequestri di persona. Nell’ambito del sodalizio sono stati individuate le persone e i ruoli di ciascuno: chi si occupava del furto, chi di trafugare la salma, chi organizzava la richiesta di riscatto ai familiari. Un progetto che e’ stato in piedi per anni, ma che non e’ mai riuscito per via degli ampi servizi da noi predisposti”. E meno male.