La tragedia e’ maturata tra le mura di una villetta immersa nel verde, a Zevio, nel veronese. Un omicidio-suicidio senza un apparente perche’, senza un biglietto di spiegazione. Protagonisti una coppia di anziani. Il marito, Vittorio Albiero, 79 anni, ha sparato alla moglie, Giancarla Bonente, di quattro anni piu’ giovane, in camera da letto con un fucile da caccia, regolarmente detenuto. Poi si e’ seduto su una sedia in cucina e si e’ tolto la vita con la stessa arma. Prima, nello scantinato aveva sparato anche al cane di casa, un cocker, che forse lo accompagnava quando usciva a caccia o forse era solo il ‘coccolo’ di casa. I cinque figli delle coppia, tutti adulti, da tempo avevano scelto la loro strada. A scoprire il dramma, uno dei figli che si era dimenticato un mazzo di chiavi. Forse ha visto per primo il corpo del padre con l’arma accanto. Dopo, la scoperta del cadavere della madre nella camera da letto. Disperato, ha chiamato il genero e questi ha subito avvertito i carabinieri.
Quando i militari dell’arma sono giunti sul posto, non ci sono stati dubbi su quanto era accaduto. Sul perche’, invece, solo ipotesi. Scartato un movente legato a possibili problemi economici – dietro casa c’e’ l’azienda di infissi e serramenti passata da qualche anno a uno dei figli – gli investigatori ritengono che l’estremo gesto dell’anziano possa essere legato a una ossessione, alla paura che le condizioni di salute della consorte, costretta ad assumere pare diversi farmaci, potessero aggravarsi. Una convinzione che forse e’ cresciuta nella sua mente senza che in realta’ ci fossero elementi certi. Tra i cinque figli della coppia, uno e’ medico. Un particolare sottolineato da una nipote, che si e’ accorta che qualcosa era successo dalle auto dei carabinieri davanti alla villetta. Ai cronisti ha riferito che la situazione sanitaria della parente era sotto controllo. Nessuno dei vicini e degli altri familiari, poi, ha riferito di particolari problemi o sofferenze manifestati dalla donna nelle ultime settimane. Era solita anche sbrigare le faccende domestiche, anche se la sua mobilita’ sarebbe stata ridotta. Nessuno sa spiegare le ragioni dell’uccisione del cane, trovato nello scantinato. Forse, l’insana volonta’ dell’anziano di portare con se’ nell’ultimo viaggio anche il compagno di tante ore in casa e nei campi.































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