“Primo obiettivo levare le tende, ma va ricostruito anche il tessuto economico”. Così Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Noi ci dobbiamo sbrigare a levare le tende, per due motivi: uno legato alla consegna delle aree per avviare tutto il percorso legato alla costruzione delle case. L’altro motivo – ha spiegato il primo cittadino – è che non ci sono più le condizioni di vivibilità, fa freddo”.
Tanta la solidarietà nei confronti della gente di Amatrice. Vero. Ma Sergio Pirozzi precisa: “Gli uomini si dividono in brave persone e cattive persone. La stragrande maggioranza sono brave persone. Gli aiuti che ho fermato ritorneranno e sarà data priorità a chi ha perso l’abitazione con tutto quello che c’era dentro. Altrimenti si rischia che ci siano pochissime persone che si approfittano della generosità degli altri. Donazioni? Se arrivano sul conto corrente nostro va bene, fermo restando che ogni cittadino può decidere dove mandarle. Stiano attenti però, perché ho già denunciato 5-6 truffe. Scelgano situazioni sicure, che abbiano una rendicontazione puntuale per non correre rischi”.
Prospettive per il futuro? Ricostruire bene, in fretta, com’era prima Amatrice. La tragedia del terremoto ha reso più forte quelle popolazioni. E anche i giovani, spiega il sindaco, “mi auguro possano trarre degli insegnamenti da questa tragedia. Nulla si ottiene se non c’è spirito di sacrificio e di abnegazione”. Poi l’appello: “In questa fase non prevalgano impulsi individualistici, ma si pensi soprattutto al bene di tutti”.
Discussione su questo articolo