Il propanol e’ come una spugna sui nostri ricordi, i traumi e i rimorsi, le paure ataviche o gli shock infantili non spariscono ma perdono la loro carica negativa e stressante per il resto della vita. Gia’ studiata nelle universita’ di mezzo mondo dal 1990, la pillola contro i brutti ricordi potrebbe essere messa punto fra non molto dai ricercatori del laboratorio dello stress traumatico di Tolosa, nel sud-ovest della Francia. Ma non mancano le polemiche. Se le persone che hanno subito traumi violenti aspettano soltanto che sia pronta per l’uso questa molecola della famiglia dei betabloccanti, fin qui utilizzata per curare emicranie e disturbi cardiaci, il mondo della scienza e’ molto diviso.
Il professor Philippe Birmes, che guida l’equipe francese che sperimenta la molecola, ricorda che ormai da 10 anni ‘il propanolol e’ usato come farmaco generico. Somministrandolo ai nostri pazienti – racconta – abbiamo notato che la loro carica emotiva legata a determinati ricordi traumatici diminuisce. Per avere conferma delle nostre ricerche, abbiamo proposto di assumere questa sostanza a otto persone che furono coinvolte nell’esplosione, qui a Tolosa, dello stabilimento AZF nel 2001′ (31 morti e 2.500 feriti, ndr). I risultati sono stati chiarissimi: ’10 anni dopo il dramma, le vittime presentano ancora traumi, alcune sono affette da agorafobia (paura di luoghi da cui e’ difficile fuggire), altri sobbalzano al passaggio di un aereo. Dopo sei sedute con somministrazione di Propranol, si e’ constatato un netto miglioramento, i sintomi come la traspirazione o l’accelerazione del battito cardiaco sono diminuiti’.
I medici di Tolosa hanno sperimentato il prodotto su una quarantina di persone di varie citta’ francesi e non, ottenendo sempre risultati molto buoni. Nel 70% dei casi i sintomi sono scomparsi e i pazienti sono guariti. Ma il colpo di spugna che attenua il peso dei ricordi, ha anche un rovescio della medaglia, tanto che in America l’ipotesi di un farmaco anti-ricordi e’ stata gia’ bocciata dal Consiglio di bioetica. ‘Ognuno puo’ pensare a un evento traumatico – commentava in un’intervista al Washington Post una delle responsabili del Consiglio, Rebecca S. Dresser -, che fu orribile al momento in cui avvenne ma che ha fatto si’ che diventassimo quelli che siamo adesso. Non sono sicura che dovremmo cancellare questa memoria’. Il collega francese Birmes, pero’, non e’ dello stesso parere: ‘ci troviamo davanti a persone malate, che vivono in uno stato di stress, di paura e di terrore. Non possono piu’ uscire di casa, non guidano l’auto, a volte non prendono i mezzi pubblici, hanno reazioni esagerate e saltano in aria per nulla. E soffrono molto’. Sull’ipotesi, poi, che con il ‘propranolol’ svanisca anche l’effetto dei ricordi positivi, non si hanno certezze. Ma a Tolosa, tagliano corto: ‘la questione va vista da un’angolazione diversa: alcuni pazienti non hanno piu’ accesso alle proprie emozioni, ne’ positive ne’ negative, al di fuori di determinati episodi che sprigionano cariche emotive dolorose’. E’ a loro che la pillola ‘cancella-ricordi’ potrebbe essere prescritta.
































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