La lingua italiana viene concepita come ponte tra i Paesi, idea centrale della prima Giornata dell’italofonia, prevista il 19 novembre a Roma.
Un’iniziativa promossa dal Società Dante Alighieri e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, volta a promuovere nel mondo l’italiano e a creare una “comunità dell’italofonia”: Stati, istituzioni e società civile unite dall’interesse per la lingua italiana.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che l’italiano può essere “un ponte tra Paesi che lo adottano come lingua ufficiale e tra quelli in cui sono presenti comunità italiane”, come avviene in Croazia, Slovenia o in America Latina.
In particolare, l’italiano viene presentato non solo come strumento comunicativo, ma come elemento di dialogo, identità e pace: è “storia, cultura, apertura al mondo”.
Per Andrea Riccardi, presidente della Dante Alighieri, l’italiano non è né “lingua imperiale” né “provinciale”, bensì una risorsa globale: esiste “un’Italia che è più grande della penisola”, che parla italiano al di là dei confini. Riccardi distingue tra “ital-nostalgia” – il legame delle comunità italiane nel mondo – e “ital-simpatia” – l’attrazione per la cultura, l’arte e lo stile italiani.
L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia di diplomazia culturale italiana. Durante gli Stati Generali della diplomazia culturale – con la partecipazione dei direttori degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo – si è ribadita l’importanza di coordinare gli sforzi per promuovere la lingua e la cultura italiane all’estero, collaborando con università, istituzioni locali e comunità italofone.
In sintesi: l’italiano diventa strumento di cooperazione internazionale, via culturale verso il mondo, occasione per valorizzare il patrimonio e rafforzare legami – politici, accademici, economici – tra chi parla italiano o è affascinato da questa lingua.































