Nigel Farage ha annunciato le sue dimissioni. "Non sono mai stato e non ho mai voluto essere un politico in carriera – ha dichiarato – il mio obiettivo era quello di portare il Regno Unito fuori dall’Ue. Ora è il momento giusto per farsi da parte nell’Ukip". Farage resterà deputato dell’Ukip nell’Europarlamento e manterra’ anche anche la carica di presidente del gruppo euroscettico Efdd, dove l’Ukip è alleato del M5S.
Dunque Farage lascia la leadership del Partito per l’indipendenza del Regno Unito (Ukip), che ha guidato la campagna per la Brexit. "Non potevo ottenere di piu’ di quanto siamo riusciti a realizzare nel referendum – ha aggiunto – e penso sia giusto farmi da parte come leader dell’Ukip".
"Sono entrato in questa lotta venendo dal mondo degli affari – afferma Farage in una dichiarazione diffusa dal suo portavoce – perche’ volevo che fossimo una nazione auto-governata e non per diventare un politico di carriera". "L’Ukip – continua Farage – e’ in una buona posizione e continuerà, col mio pieno supporto, ad attrarre un voto significativo”.
“Mentre noi ora lasceremo l’Unione europea, i termini del ritiro non sono chiari. Se ci saranno troppi ripensamenti nel governo e grazie al distacco di molti dei suoi elettori dal partito laburista, potrebbero essere ancora nel futuro i giorni migliori per l’Ukip".
"Durante il referendum ho detto che rivolevo il mio Paese, adesso rivoglio la mia vita", ha aggiunto Farage. "Mi sono buttato nella campagna per la Brexit non per ragioni di carriera politica ma perchè volevo che il mio Paese diventasse indipendente". "Ho preso la mia decisione dopo il referendum", dice Farage, citato dalla Bbc.
Farage aggiunge di auspicare ora che la corsa in seno al Partito Conservatore per la successione a David Cameron possa dare al Paese un primo ministro che sia stato "sostenitore della Brexit" durante la campagna referendaria.
Farage aveva annunciato le sue dimissione da leader dell’Ukip anche dopo le elezioni politiche britanniche del 2015, quando la sua formazione aveva ottenuto un risultato meno brillante rispetto al trionfo delle europee del 2014. Ma in seguito la direzione del partito le aveva respinte e lui le aveva ritirate. Un epilogo contestato come frutto di una operazione di teatro dalla piccola fronda interna che fa capo al deputato Douglas Carswell.
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