La reazione dei familiari di Blade Runner non lascia adito a dubbi: ad Oscar Pistorius, che ha ucciso la fidanzata Reeve Steenkamp in quella tragica notte di San Valentino del 2013, e’ andata bene. Rischia al massimo 15 anni di carcere, ma verosimilmente saranno meno di 10: tra cinque e otto, secondo la giurisprudenza sudafricana in caso di omicidio colposo, quello per il quale e’ stato condannato l’ex atleta, che comunque al momento resto libero su cauzione.
Il 14 febbraio dell’anno scorso, il dramma: l’atleta, che sostiene di aver sparato per errore temendo di avere a che fare con un ladro, uccide Reeva che si trova in bagno. La sua versione suscita immediatamente dubbi, anche perche’ alcuni vicini sostengono di avere udito urla, il che fa pensare ad una pesante litigata tra i due, e a un omicidio premeditato.
"Omicidio non volontario": quando a Pretoria la giudice monocratica Thokozile Masipa legge il verdetto di fronte all’imputato in piedi ed impassibile, i Pistorius tirano infatti un sospiro di sollievo, tra i singhiozzi dei familiari dell’ex modella bionda. In realta’ non si e’ trattato proprio di una sorpresa: gia’ la vigilia l’accusa piu’ pesante, cioe’ quella di omicidio premeditato che poteva costargli l’ergastolo con un minimo di 25 anni in carcere, era stata scartata da Masipa, prima di rinviare l’udienza a oggi, suscitando non poche polemiche in Sudafrica e nel mondo. Ma la giudice non ha voluto assolverlo, un’ipotesi che alcuni esperti avevano avanzato anche in queste ultime ore visto il suo atteggiamento di ieri.
Masipa ha riconosciuto che "una persona ragionevole nella sua posizione avrebbe previsto la possibilita’ che una persona dietro la porta potesse essere uccisa da colpi d’arma da fuoco e avrebbe preso le misure per evitare conseguenze di questo tipo, cosa che l’imputato non ha fatto". Fino al 13 ottobre, quando il tribunale si riunira’ di nuovo per stabilire la pena, Pistorius restera’ libero su cauzione, ha deciso la giudice, che ha inoltre riconosciuto lo stesso atleta "colpevole" di possesso di armi, per un altro episodio: quello di una serie di colpi di arma da fuoco sparati in un ristorante poche settimane prima della morte di Reeva.
La giudice lo ha ritenuto "non colpevole", invece, per i colpi sparati in un’altra occasione, dal tettuccio trasparente della sua auto. In Sudafrica, dove Pistorius era fino al momento del dramma una star assoluta, il processo e’ stato seguito in diretta da milioni di persone. E gia’ da ieri sono iniziate le polemiche, con esperti che ora temono il moltiplicarsi di sentenze troppo blande nei numerosi casi di violenze domestiche di cui sono vittima ogni anno centinaia se non migliaia di donne sudafricane. E’ bianco e ricco, si e’ pagato ottimi avvocati, e la giudice nera e’ stata troppo prudente, pensano in tanti. Se fosse stato nero e povero non sarebbe finita cosi’. Una delle reazioni piu’ violente viene dal miliardario americano Donald Trump, che ha definito la giudice Masipa "un’idiota totale".
E qui emerge il paragone con O.J. Simpson, il campione (nero pero’) di football che nel 1994 uccise la moglie ed il suo amante e grazie a super avvocati – i migliori degli Stati Uniti – venne clamorosamente assolto. Secondo la giudice "non ha agito come un killer. Un nuovo disastro alla O.J.", aggiunge Trump. Gli fa eco uno dei piu’ famosi attori neri sudafricani, Trevor Noah, che a sua volta twitta: "O.J. Pistorius". Il processo a Blade Runner e’ stato lungo e travagliato, con un susseguirsi di colpi di scena, e un Pistorius non sempre impassibile, anzi spesso arrogante e troppo sicuro di se’, come se fosse al di sopra della legge. Ma non e’ stato sempre cosi’: non di rado l’atleta ha vomitato, in particolare quando il mastino Gerrie Nel, che rappresentava l’accusa ed e’ probabilmente il grande sconfitto di questo processo, gli ha fatto vedere le fotografie del corpo martoriato di Reeve. Beffa nella beffa in serata e’ arrivato il commento del portavoce del Comitato paralimpico internazionale Creig Spence: "Non ci opporremo alla partecipazione di Pistorius ai giochi di Rio del 2016 se per allora avesse gia’ scontato la pena".
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