Una nuova interruzione del servizio elettrico si e’ verificata a partire dal primo pomeriggio di ieri (ora locale) in 15 Stati del Venezuela. Oggi a Caracas e in alcuni settori dell’area della capitale e’ stato ristabilito il servizio elettrico. Il comune di El Hatillo rimane ancora senza corrente elettrica, cosi’ come altri stati venezuelani quali Anzoategui, Aragua e Sucre.
Il governo del Venezuela ha disposto oggi la sospensione per 24 ore di tutte le attivita’ scolastiche e lavorative in seguito al nuovo blackout che ha colpito Caracas e altri stati venezuelani.
Per il governo del presidente Nicolas Maduro il blackout di ieri, al pari dei precedenti, e’ frutto di azioni portate avanti dalle opposizioni, con la regia esterna, per sovvertire il paese. Il 7 marzo scorso un blackout ha interessato 22 dei 23 Stati venezuelani, lasciando la popolazione senza luce per diversi giorni.
Nel frattempo la situazione resta tesa. Ieri l’Organizzazione degli Stati Americani, attraverso il segretario generale Luis Almagro, ha condannato l’arrivo, avvenuto domenica, di un contingente di militari russi (circa un centinaio). L’Osa sostiene che e’ stato commesso “un atto lesivo” nei confronti della sovranita’ del Paese.
La decisione della Russia di mandare esperti militari a Caracas è in piena conformità con la legge venezuelana. È quanto afferma il ministero degli Esteri di Mosca, dopo che aerei militari russi portato soldati ed equipaggiamenti in Venezuela, mossa denunciata dagli Stati Uniti. Mosca sta “sviluppando una cooperazione con il Venezuela in stretta conformità con la Costituzione di quel Paese e nel pieno rispetto delle sue norme legali”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aggiungendo che “la presenza di specialisti russi sul territorio venezuelano è regolata da un accordo fra i governi di Russia e Venezuela sulla cooperazione militare e tecnica che è stato firmato a maggio del 2001”.
Intanto la Camera del Congresso americano ha votato all’unanimita’ tre provvedimenti tesi a mettere pressione sul regime venezuelano di Nicolas Maduro. Si tratta di nuove restrizioni innanzitutto sulle importazioni di gas lacrimogeni, di tenute antisommossa e di altri equipaggiamenti di solito utilizzati per il contrasto al crimine. Un’altra misura approvata invece chiede all’amministrazione Trump di fornire fino a 150 milioni di dollari in aiuti umanitari. Mentre un terzo provvedimento invita il Dipartimento di stato e le agenzie di intelligence competenti a fornire una valutazione sulla minaccia costituita dall’influenza della Russia sul Venezuela.