Le forze armate statunitensi giovedì 18 dicembre hanno colpito altre due imbarcazioni sospettate di traffico di droga nel Pacifico orientale, uccidendo cinque presunti “narcoterroristi” e portando a oltre cento il bilancio dei morti dall’inizio delle operazioni militari statunitensi nel Mar dei Caraibi e nel Pacifico orientale.
Tre persone sono rimaste uccise nel primo attacco e due nel secondo, ha riferito tramite un messaggio sulla piattaforma sociale X il Comando meridionale degli Stati Uniti (Southcom).
Dall’inizio della campagna contro il traffico marittimo di stupefacenti, avviata lo scorso settembre, gli Stati Uniti hanno condotto almeno 26 attacchi contro imbarcazioni di presunti narcotrafficanti nei Caraibi e nel Pacifico orientale, uccidendo almeno 104 persone.
Una delle operazioni del 2 settembre e’ sotto esame dopo le rivelazioni del quotidiano “Washington Post” su un secondo attacco che avrebbe colpito due sopravvissuti aggrappati al relitto di una delle imbarcazioni. Il presidente della commissione Forze armate del Senato, Roger Wicker, ha dichiarato di non aver visto “prove di crimini di guerra”, mentre alcuni democratici ed esperti di diritto bellico parlano di una possibile violazione del diritto internazionale.
Nel frattempo, Trump dice di non escludere una guerra col Venezuela: il presidente statunitense lo ha detto rispondendo a una domanda nel corso di un’intervista telefonica di Nbc News.
“Non ne discuto”, ha affermato l’inquilino della Casa Bianca che poi, pressato dalle domande, ha ribadito come un intervento militare contro il regime di Caracas sia tra le opzioni sul tavolo.
Trump non ha escluso nemmeno nuovi raid contro le imbarcazioni ritenute dei narcotrafficanti nel mar dei Caraibi e nuovi sequestri di petroliere. Per quel che riguarda Maduro il presidente Usa ha poi aggiunto: “Lui sa esattamente cosa voglio”.































