L’Italia nel 2014 appare in ripresa come destinazione turistica internazionale,con un posizionamento competitivo in notevole miglioramento sui mercati d’origine extraeuropei. Lo dice il Ciset nell’ultima edizione del rapporto Trip – Italia, studio previsionale sull’andamento dei flussi da e verso l’Italia riportato dall’Osservatorio nazionale del turismo. Dal documento emerge, tuttavia, una nota negativa, in quanto la crescita complessiva degli arrivi stranieri nel nostro paese risulta inferiore a quella registrata dalle principali destinazioni concorrenti europee.
Il rapporto Trip include, infatti, un’analisi comparata dei trend previsti per l’Italia rispetto a sette competitor europei, individuati in base alla presenza di un’offerta turistica simile: Austria e Svizzera per i soggiorni in montagna; Grecia, Spagna e Portogallo prevalentemente per la vacanza balneare; Francia e Regno Unito in quanto caratterizzati da un’offerta articolata su piu’ prodotti. Tutti i paesi considerati hanno chiuso il 2013 in crescita, anche se con andamenti diversi. Secondo le proiezioni, Grecia (+5,3%), Portogallo (+5,1%) e Francia (+4,5%) si distingueranno per i maggiori incrementi nel numero di arrivi da turismo internazionale; Austria (+2,4%) e Italia (+2,2%) dovrebbero invece registrare gli aumenti piu’ contenuti. Per il 2014, si prevede un consolidamento della crescita per tutti gli otto paesi considerati, escluso il Portogallo (+4,6%); l’Italia dovrebbe registrare un incremento dell’incoming pari al +3,1%, superiore a quello del 2013 ma sempre al di sotto dei tassi segnati dalle destinazioni concorrenti. Secondo le previsioni l’Italia si attestera’, nel 2014, su un numero di arrivi internazionali di poco superiore ai 55 milioni, mantenendosi al terzo posto in Europa dietro la Francia (91,4 milioni) e la Spagna (63,3 milioni).
La concorrenza sara’ particolarmente aspra per le nostre destinazioni balneari, le cui performance potrebbero essere condizionate da due fattori: le politiche di prezzo aggressive attuate nei paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo come misura anticrisi volta ad incentivare l’economia attraverso il turismo; il recupero di competitivita’ delle destinazioni nordafricane. Un simile contesto competitivo rischia di penalizzare le regioni del Mezzogiorno, meno attrezzate a compensare eventuali perdite estive con un’offerta differenziata per stagione, prodotti e segmenti di domanda.
Appare meno problematica, a detta del Ciset, la situazione sulla fascia adriatica, grazie anche alla maggiore vicinanza geografica rispetto ai principali bacini di origine centro-europei. Per quanto riguarda i paesi di origine dei flussi turistici stranieri verso l’Italia, si osserva una generale stagnazione della crescita – e, in alcuni casi, di un vero e proprio calo – degli arrivi dai principali mercati europei. Saranno i paesi extraeuropei a sostenere la crescita del turismo internazionale a livello globale, con ricadute positive sull’incoming italiano. I flussi internazionali generati fuori dal Vecchio Continente dovrebbero aumentare del 4,6% nel 2014. Grazie a questi incrementi, gli arrivi extraeuropei nel nostro paese supereranno, nel 2014, quota 10 milioni, portando a un recupero delle perdite subite tra il 2008 e il 2009. Particolarmente interessante per l’Italia sara’, secondo le previsioni, l’andamento del mercato statunitense, con crescite del del 9,3% nel 2014. Gli Stati Uniti si confermano al primo posto tra i mercati extraeuropei per il nostro incoming, con cifre che a fine anno dovrebbero sfiorare i 5 milioni e mezzo di arrivi. Il Giappone, dal canto suo, pare aver superato le difficolta’ economiche causate dall’incidente di Fukushima, tanto che nel prossimo biennio i flussi verso l’estero aumenteranno del +2,1% e del +1,7%; l’incremento degli arrivi verso l’Italia dovrebbe toccare quest’anno il +2,7%.
































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