Un martedi’ nero per la mobilita’ urbana in una settimana di disagi per i trasporti. Bus, tram e metro si fermeranno infatti domani, martedi’ 2 ottobre, per l’intera giornata per lo sciopero nazionale proclamato unitariamente dai sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa-Cisal, a causa del mancato rinnovo del contratto. ‘E’ un contratto che non si rinnova dal 2007, inevitabile fare pressioni’ ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, commentando l’azione di protesta.
‘Il Governo ha alzato le accise per sostenere il trasporto pubblico ma quei soldi non si sono mai visti ed e’ peggiorato il servizio’ ha aggiunto Camusso. Ma le prime proteste partono gia’ dalle 21 di stasera e per 24 ore: a incrociare le braccia sono gli addetti ai servizi ferroviari di pulizie, accompagnamento notte e ristorazione a bordo treno.
Lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale di domani fa seguito alla protesta di 4 ore dello scorso 20 luglio. Si svolgera’ secondo diverse modalita’ citta’ per citta’ e nel rispetto della garanzia dei servizi minimi e delle fasce orarie. Filt, Fit, Uilt, Uglt e Faisa, confermando il nuovo stop annunciato a fine luglio, tornano a chiedere la chiusura del contratto: ‘Chiuderlo in tempo comporterebbe il consolidamento del processo verso il nuovo Ccnl della Mobilita’, elemento fondamentale di stabilita’ per il risanamento ed il rilancio del settore. Per la leader Cgil ‘bisogna tagliare societa’ ed accorparle realizzando un sistema integrato del trasporto pubblico anche sul fronte tariffario’. ‘Solo cosi’ – ha aggiunto – si tagliano spese, tanti consigli di amministrazione, che non servono e costano’.
Anche alla base dello sciopero degli appalti nelle ferrovie c’e’ il contratto. E’ ‘inaccettabile’, dicono Filt, Fit, Uilt, Uglt e Fast ferrovie, ‘la posizione assunta dalle associazioni di impresa e dalle aziende che operano nel settore di non sottoscrivere ed applicare il Ccnl Mobilita’ per le attivita’ ferroviarie’. I sindacati evidenziano inoltre le ‘numerose criticita” presenti nel settore degli appalti ferroviari, come ‘la situazione occupazionale, il ricorso costante agli ammortizzatori sociali, il progressivo ridursi delle attivita’, dei servizi e conseguentemente dei posti di lavoro oltre alle mancate, ritardate o parziali erogazioni delle retribuzioni’.
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