Orazio Schillaci, ministro della Salute, a 24 Mattino su Radio 24, parlando del problema delle liste d’attesa infinite, ha dichiarato: “Credo che sia importante veramente avere i tempi e capire chi rispetta le tempistiche in relazione alla classe di priorità.
Dobbiamo poi capire qual è l’entità dei ritardi sull’erogazione. E dobbiamo capire bene se qualcuno ha ancora le agende chiuse.
Credo che da questo possiamo partire per migliorare il servizio, perché possiamo verificare nelle varie regioni quelli che sono i motivi di un disservizio e di un allungamento inaccettabile delle liste d’attesa, ma anche se manca il personale, se c’è una disorganizzazione dei servizi, se mancano dei macchinari ad hoc per eseguire qualche esame.
Credo che poi sia utile ricordare che se ci sono delle esigenze scattano i poteri sostitutivi da parte del ministero, questo sempre per aiutare e supportare le regioni nell’interesse unico dei cittadini. C’è ancora molto da fare”.
Più fondi, ma spendere meglio quelli che ci sono
“Servono sicuramente più risorse, però bisogna essere efficienti, dobbiamo capire che le risorse non sono illimitate.
Mi batterò, come ho sempre fatto, per avere più fondi, però bisogna far sì che i soldi messi a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale siano spesi bene, sia quelli che ci sono, sia quelli che arriveranno.
Sulle liste d’attesa non è solo un problema economico, è anche un problema di organizzazione, avere più risorse senza una programmazione efficiente non porta a buoni risultati e rischia di sprecare i fondi e farli andare magari in tanti rivoli d’inefficienza su questo bisogna vigilare con attenzione”.
Necessaria riforma strutturale SSN
“È chiaro che va fatta una riforma strutturale, perché il Servizio Sanitario Nazionale dopo 47 anni deve essere ammodernato, rispettando però quelli che sono i principi base che sono l’universalità e la gratuità delle cure. Abbiamo preparato due collegati alla finanziaria, uno che presenteremo a breve che riguarda il riordino delle professioni sanitarie che è un mondo che è cambiato, la sanità del terzo millennio ha bisogno di avere dei professionisti sanitari nuovi con competenze diverse ed adeguate e l’altro sul rafforzamento della rete ospedaliera e della rete territoriale, questo serve veramente per efficientare il sistema”.































