Gli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo si tengono oggi e domani a Roma, al Centro Frentani, con i rappresentanti delle numerose associazioni aderenti, provenienti dall’estero e dall’Italia. Il comitato organizzatore sottolinea che "si chiude una fase durata un anno e mezzo nella quale le associazioni si sono confrontate definendo le comuni ragioni per il loro rinnovamento, in un percorso condiviso e con una nuova prospettiva che rimetta al centro i diritti delle persone migranti e il loro protagonismo sociale”.
“Il patto associativo fra le associazioni partecipanti sarà alla base della costituzione del Forum. Il Forum costituirà l’ambito nel quale, in modo autonomo, il pluralismo associativo troverà il suo raccordo, la rappresentanza delle sue istanze, lo strumento con cui dar voce alle migliaia di persone che si riconoscono nelle diverse forme di aggregazione attive in tanti paesi di emigrazione. Il Forum sarà il luogo di rappresentanza partecipata di gran parte delle realtà del mondo associativo, di quello che, rinnovandosi, è stato ed è parte importante delle vicende degli italiani nel mondo e di quello che, in forme anche nuove e inedite, emerge dalla nuova emigrazione ed evidenzia una forte capacità propositiva".
Si conclude che "le associazioni si ritroveranno per costituire il Forum, per ridisegnare le forme nuove della solidarietà e della promozione umana e sociale attraverso la concreta pratica dei valori della cittadinanza, della partecipazione e della rappresentanza".
BOLDRINI "Il mondo dell’associazionismo degli italiani nel mondo costituisce una realtà dinamica e operosa, capace di promuovere e di valorizzare l’identità italiana nei suoi valori storici, sociali e culturali". A dirlo è Laura Boldrini, presidente della Camera, in un messaggio di saluto in occasione degli Stati generali dell’Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo".
"Nel mio viaggio compiuto recentemente in sud America come presidente della Camera – continua Boldrini – ho potuto riscontrare nelle comunità di italiani, anche a distanza di generazioni, un forte sentimento di orgogliosa appartenenza". Secondo la presidente della Camera, "questo senso di orgoglio nel far parte di una comunità diffusa in tutto il mondo, deve anche implicare l’impegno nel far conoscere e nel promuovere l’identità italiana nei suoi più profondi e radicati valori morali di solidarietà e di democrazia, di aspirazione alla libertà e di apertura verso altri popoli". Rispetto a questo obiettivo, rivolgendosi all’associazionismo degli italiani nel mondo, Boldrini sottolinea l’importanza di "dare sistematicità a questa vostra presenza, sostenendo la rete di progetti e di iniziative che vi vedono protagonisti in tutti i campi". Questo apporto, che la presidente della Camera definisce "molto prezioso", consentirà all’Italia, "di cui voi continuate a essere parte essenziale e qualificante, di affrontare con più coraggio e più fiducia le sfide che ci attendono in futuro".
FEDELI "L’associazionismo ha da sempre un ruolo sociale insostituibile e questa iniziativa è importante proprio per questo motivo, perché valorizza le comunità italiane all’estero sempre più inserite e integrate nei contesti locali. Questa è una risorsa indispensabile per rendere reciprocamente proficue le relazioni tra l’Italia e i Paesi di accoglienza". A parlare è Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, in un messaggio di saluto in occasione degli Stati generali dell’Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". "Abbiamo il dovere di preservare le radici culturali, mantenere e sviluppare i rapporti con i Paesi di origine – dice Fedeli – e il dovere di affermare il modello di vita italiano facendo da ponte tra lo stile e i prodotti nazionali e i contesti locali". In questo, l’associazionismo degli italiani nel mondo, secondo la vicepresidente del Senato, "deve avere un ruolo centrale sia per la promozione educativa e sociale che per favorire la crescita di una cosciente partecipazione alla vita democratica".
"L’Italia è un Paese che alimenta significativi flussi di emigrazione giovanile, per questo motivo abbiamo il dovere di lavorare per tutelare le esigenze dei nostri emigrati e valorizzare il loro ruolo, sia nei confronti dei rappresentanti dello Stato italiano che delle autorità dei Paesi di insediamento".
Secondo Fedeli, è necessario "coinvolgere sempre di più le nuove generazioni, stimolare a non dimenticare le loro origini, la loro lingua e a promuoverle". La vicepresidente del Senato, augurandosi che "questa iniziativa possa essere momento di riflessione sulla rappresentanza dei nostri connazionali residenti all’estero e sull’importanza del ruolo di questa collettività per il nostro Paese, accende i riflettori anche sulla necessità di "sensibilizzare i giovani italiani residenti entro i confini nazionali sull’importanza di mantenere tali legami e puntare su iniziative che utilizzino internet per stabilire un ponte e il coinvolgimento progressivo dei giovani di origine italiana che non vivono più qui, perché loro avvertono un forte legame con le loro origini".
MICHELONI "Queste due giornate arrivano in un momento importante per la nostra rappresentanza all’estero, poco dopo i risultati deludenti delle elezioni dei Comites, e sono necessarie per riflettere su noi stessi, per guardarci dentro e provare a far uscire qualcosa di costruttivo e positivo per tutti". Lo dice il senatore del Pd eletto all’estero, Claudio Micheloni". "I Comites – continua Micheloni – hanno una funzione importante e dobbiamo farlo capire anche ai nostri concittadini emigrati all’estero". Per raggiungere questo obiettivo, secondo il senatore del Pd, è necessario che "i Comites svolgano un’attività diversa da quella che fino a oggi hanno svolto" ed è importante "non scaricare le frustrazioni sulla politica, ma guardarci dentro e riflettere sull’utilizzo dei nostri strumenti".
PORTA "Dobbiamo chiederci cosa sia realmente il mondo dell’associazionismo e lo dobbiamo fare non solo per offrire una base certa a quella legge sul terzo settore che adesso deve essere tradotta in operatività, ma anche per dare sostanza a un’altra importante iniziativa parlamentare, volta a indicare l’associazionismo come co-essenziale per i processi di internazionalizzazione del Paese". Così il deputato del Partito democratico Fabio Porta, presidente del Comitato italiani nel mondo della Camera, durante gli Stati generali dell’Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". Porta, pur specificando che la rete delle associazioni "non è uno strumento commerciale", è consapevole che "senza una diffusa rete degli italiani nel mondo, il rafforzamento dell’internazionalizzazione del nostro Paese sarà monco".
"Gli Stati generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo rappresentano già un successo, la dimostrazione della nostra caparbietà in un momento in cui sappiamo bene cosa vuol dire fare associazionismo italiano nel mondo: l’ambizione è di andare verso il Forum". Porta auspica che il forum che nascerà dagli Stati generali "metta al centro la visione italica, quell’Italia di nuova e vecchia emigrazione" perché "se riusciamo ad avere un’interazione con questo mondo, vuol dire che l’iniziativa di oggi avrà raggiunto il suo scopo".
FEDI "L’associazionismo degli italiani nel mondo deve rispondere a nuove esigenze, altrimenti è destinato a morire". Ne è convinto Marco Fedi, deputato del Pd eletto all’estero, che durante gli Stati generali dell’Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo", sottolinea l’importanza di "fare uno sforzo per rinnovare gli strumenti di partecipazione democratica". Dai lavori degli Stati generali, secondo Fedi dovrebbero uscire "idee che possiamo trasformare in proposte politiche". L’opportunità, per il deputato del Pd, è quella di "riprendere insieme il cammino da ruoli diversi, l’unico modo che abbiamo per cambiare l’Italia". Al mondo dell’associazionismo, Fedi chiede di fare "critiche costruttive", le uniche in grado di "aiutare gli italiani nel mondo.
PAPAIS "È importante non disperdere il patrimonio che abbiamo fuori dal nostro Paese perché, una volta disperso, non si ricostituisce più. I rapporti con l’Italia all’estero vanno mantenuti e attraverso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo cercheremo di non disperdere questo patrimonio". Lo ha detto Luigi Papais, presidente della Consulta nazionale dell’emigrazione (Cne) nel suo intervento agli Stati generali dell’Associazionismo degli italiani nel mondo, "Verso il forum delle associazioni degli italiani nel mondo". Secondo Papais "il compito primario delle associazioni è quello di operare per promuovere progetti utili ai nuovi e giovani emigranti: una singola associazione però, da sola, non lo può fare, ma è necessario che si uniscano in una rete". In questo senso, il forum delle associazioni che nascerà dagli Stati generali dovrà, secondo il presidente della Cne, "svilupparsi non solo a Roma, ma in tutte le realtà italiane che possono dare un concreto aiuto e orientamento a chi purtroppo è costretto a emigrare".
































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