Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana, durante la cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca” al Quirinale, per sottolineare che “ricerca è garanzia di futuro e ha valore sociale”, cita Platone: “Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta”.
Certo, “le nostre risorse globalmente destinate alla ricerca scientifica sono limitate rispetto agli standard che dovremmo raggiungere”, e mette l’accento sulla cosiddetta fuga dei cervelli.
“I nostri giovani ricercatori sono bravi, si fanno valere in ogni contesto, emergono per qualità in tanti laboratori di tutto il mondo. Rappresentano un orgoglio per il Paese, oltre che un motore per l’Europa”.
“Constatiamo che tanti giovani vanno all’estero e vi rimangono, non perché non vorrebbero lavorare in Italia, ma perché da noi talune condizioni – economiche e professionali – sono poco aperte, meno competitive”.
Per il capo dello Stato “i giovani devono poter circolare e fare esperienze nelle università, nei centri di ricerca, nei laboratori dell’Europa e del mondo. Tutto questo è prezioso e devono poter tornare se lo desiderano. A questo sforzo collettivo di sostenere i giovani ricercatori, di consentire loro di esprimere anche in Italia il loro talento, devono concorrere tutte le forze sociali”.