Vi ricorderete sicuramente che durante la campagna referendaria sulle trivelle il premier invitò gli elettori ad andare al mare piuttosto che andare a votare, andando contro una regola di buon comportamento politico e civile; oggi invece con l’avvio della campagna referendaria per la riforma costituzionale Renzi si è schierato formando il comitato per il sì.
In Italia i referendum, a parte qualche rara eccezione, non hanno mai visto una partecipazione ampia. Per quanto riguarda quello di ottobre, secondo i sondaggi il no prevarrà sui sì nel caso di una bassa affluenza; ricordiamo che su questo referendum il quorum non c’è, quindi se è vero che meno affluenza vuol dire una vittoria dei no, Renzi deve correre ai ripari e invitare gli elettori ad andare a votare, com’è giusto che sia che un primo ministro dica al popolo di compiere il proprio dovere civile.
Caro Renzi, la democrazia è il voto ma ormai in Italia votare è un lusso, scegliere i propri rappresentati è solo un sogno, e mi fa specie che movimenti o membri del parlamento eletti all’estero sposino questa riforma, che vede ridimensionata la rappresentanza estera.
Sono curioso di vedere e sentire Renzi e compagnia bella come e cosa diranno in campagna referendaria; la sinistra italiana, ciò che ne è rimasto, come voterà? Ma a Renzi della minoranza non interessa tanto, ha l’ala destra di sfondamento, un certo Verdini, e senza le riforme l’Italia è ferma. Va bene, ma quando metteremo mano all’economia?
































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