“In Italia il problema non sono gli F35 ma l’F24”. Cosi’ il premier Matteo Renzi, con una battuta, al Salone del Mobile di Milano spiega la battaglia del governo per il rilancio dei consumi. "Io sono li’ per cambiare il Paese, se il Palazzo cambia me vuol dire che non sono adatto", continua. "Dobbiamo dire a Roma che la musica e’ cambiata".
"Se abbiamo una legge elettorale per cui chi vince vince, e’ una certezza, perche’ in Italia vincono sempre tutti", commenta il premier, riferendosi all’Italicum. Secondo il presidente del Consiglio, alla riforma della legge elettorale devono seguire la "semplificazione dei rapporti tra Stato e Regioni, la riduzione posti e costi della politica", perche’ "i politici devono partire da se stessi". Secondo l’agenda di Renzi, "a maggio abbiamo la riforma del fisco, a giugno quella della giustizia civile".
L’obiettivo del premier e’ restituire "valore, bellezza e dignita’ all’espressione lavoro che non e’ un fattore economico ma di dignita’. L’Italia e’ una repubblica fondata sul lavoro ma in questi anni e’ fondata sulla rendita". Per questo, "dobbiamo semplificare le regole sul lavoro che non vuol dire precario zare, perche’ piu’ precariato di cosi’, ma un artigiano, un imprenditore deve avere certezza regole, non deve avere paura ad assumere. Se uno apre un’azienda – spiega il premier, lo Stato lo deve ringraziare, lo Stato si preoccupa che tutti paghino, di fare le regole del fisco certe e che nessuno evada". "Noi abbiamo bisogno, da parte del sistema del credito, delle stesse regole per tutti", sottolinea, perche’ "non e’ possibile che un artigiano si veda negare un piccolo fido perche’ ci sono dei parametri che, pero’, non valgono per le grandi aziende".