Regno Unito, ‘istituto lager’: altro caso pedofilia sconvolge il Paese

‘Il governo andra’ fino in fondo e non lascera’ nulla di intentato’’ per cercare di stabilire la verita’ in un altro sconvolgente caso di pedofilia che investe la Gran Bretagna ancora scossa dallo scandalo per le accuse contro Jimmy Savile, star della tv morto un anno fa e ora sospettato di aver molestato sessualmente fino a 300 minori.

Potrebbe rivelarsi la vicenda di pedofilia piu’ inquietante nella storia britannica e la piu’ vasta inchiesta del genere se le nuove accuse, che tirano in ballo un influente politico conservatore dell’epoca Thatcher, dovessero trovare riscontro. Il caso e’ montato dopo l’intervista ad un programma della Bbc di una vittima di abusi negli anno ’70 e ’80 in un centro di accoglienza per minori nel nord del Galles gia’ oggetto di un’inchiesta considerata chiusa nel 2000. L’uomo, Steve Messham, ha rivelato al programma Newsnight che oltre al provato coinvolgimento dei responsabili dell’istituto nei molti casi di abusi, all’epoca dei fatti esisteva una vero e proprio ‘giro di pedofili’ che gravitava attorno all’istituto. ‘’Nella casa si trattava dei soliti abusi, violenti e a sfondo sessuale, ma fuori era come essere venduti’’, ha raccontato, con dettagli sconcertanti, come per essere stato legato e stuprato in una stanza d’albergo. Ha fatto anche il nome del politico conservatore (che non e’ stato reso noto), come del resto aveva fatto gia’ in passato, ‘’ma non ero stato creduto’’.

L’attenzione che le nuove testimonianze hanno riportato su quella casa degli orrori in Galles, ha costretto il primo ministro David Cameron ad intervenire, annunciando la nomina di una figura indipendente che avrebbe lanciato con urgenza un’indagine per verificare che l’inchiesta originaria sull’istituto sia stata condotta correttamente. Oggi, il segretario agli Interni Theresa May, ha riferito in Parlamento dove ha annunciato l’apertura di un ulteriore linea d’inchiesta, questa pero’ affidata alla polizia.

La polizia del nord Galles aveva chiuso la prima indagine nel 1991 con sette condanne (su otto accusati di abusi), tutti dipendenti della struttura. Gia’ allora pero’ era stato ritenuto un esito insufficiente per un caso che si credeva non fosse emerso in tutta la sua gravita’. Per questo cinque anni dopo fu lanciata un’inchiesta pubblica che diede i suoi risultati nel 2000, dopo aver sentito 650 testimonianze con fino ad 80 persone accusate e 140 vittme risarcite. Ma il sospetto del coinvolgimento di un politico di alto profilo ha fatto riesplodere il caso: il nome rimane riservato, anche se diverse ipotesi sono state fatte via Twitter con il rischio tra l’altro di una denuncia contro chi le ha messe in circolazione. Un intervento oggi ai Camuni da parte di una deputata laburista, che ha sollecitato l’immediato intervento del governo, ha lasciato intendersi che le accuse possano riferirsi ad un parlamentare che siede oggi nella camera dei Lord.