La sfida fra Romano Prodi (sostenuto dal Pd) e Anna Maria Cancellieri (che sara’ votata da Pdl e Scelta civica) al quarto scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica, ha anche un po’ il sapore del derby bolognese. Entrambi non sono nati in citta’, ma sono, in qualche modo, bolognesi d’adozione: Prodi per essersi trasferito qui fin da giovanissimo e aver fatto qui la sua carriera universitaria. La sua famiglia e’ ben radicata sotto le Due Torri e da Bologna il professore parte e ritorna prima e dopo ogni sua missione in Italia e all’estero. Il suo rapporto con la citta’ e’ strettissimo: qui ha i suoi amici, i suoi piu’ fidati consiglieri, i suoi luoghi del cuore, i suoi figli e i suoi nipoti.
La Cancellieri e’ stata spedita a Bologna nel febbraio 2010 dopo le dimissioni del sindaco Flavio Delbono: ha fatto il commissario per sedici mesi ed ha suscitato unanimi e trasversali apprezzamenti. Lei non ha mai nascosto di ricambiare in maniera molto sentita l’affetto che la citta’ le ha tributato ed anche da ministro dell’Interno non ha mai perso occasione per venire in citta’ per impegni ufficiali.
Aria di derby, insomma, per due personalita’ che in citta’ sono conosciutissime, godono di grande stima, ma hanno anche qualche detrattore. I giovani del Pdl di Bologna si sono incaricati di essere i piu’ strenui oppositori dell’ipotesi del professore al Colle ed hanno gia’ organizzato iniziative in tal senso.
La Cancellieri, invece, fu molto amareggiata quando, dopo la sua nomina a ministro, il centrodestra (che qualche mese prima voleva candidarla sindaco) si oppose alla sua cittadinanza onoraria proposta dalla giunta Merola. Proprio in mezzo a questo derby potrebbero finire alcuni dei parlamentari di Scelta Civica in Emilia-Romagna, che potrebbero essere divisi fra la fedelta’ alla linea di partito e i rapporti personali con il professore.
Uno su tutti e’ il senatore Luigi Marino, candidato da Monti come capolista in Emilia-Romagna per Palazzo Madama, ex presidente di Confcooperative che conosce e dialoga con Prodi da decenni. Con Scelta civica alla Camera, in Emilia-Romagna, era candidato in quarta posizione (e quindi non e’ stato eletto) anche Lelio Alfonso, giornalista che dal 2006 al 2008 e’ stato direttore della comunicazione istituzionale della presidenza del consiglio, quando Prodi era a palazzo Chigi e che potrebbe essere un decisivo trait d’union fra Prodi e almeno una parte dei montiani. Su twitter ha fatto sapere come la pensa: ‘Sarebbe un grave errore se Scelta Civica non sostenesse Prodi’.
































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