Il mercato immobiliare continua ad arrancare trascinando con se i valori. Complice certo la crisi economica. Ma anche una fiscalita’ ancora da definire nel dettaglio dopo le note ‘battaglie’ sull’Imu 2013 fino allo ‘strascico’ della ‘mini-Imu’ ancora da pagare. Cosi’ in attesa dell’emendamento al decreto Enti Locali con il quale il Governo fissera’ le novita’ gia’ annunciate per la nuova Tasi (aliquote ‘ritoccabili’ in su’ di 0,1-0,8 per mille ma per garantire le detrazioni alle famiglie) l’Istat certifica: nel terzo trimestre 2013 i prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento registra un calo dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% su base annua. Si tratta di stime preliminari ma dalle quali emerge che la flessione congiunturale nel terzo trimestre e’ l’ottava consecutiva. Cioe’ da due anni i prezzi delle case continuano a calare. Un bene per chi deve comprare casa ma un problema per chi e’ costretto a vendere magari per recuperare liquidita’. Inoltre un’opportunita’ che arriva ma in una situazione nella quale il ‘rubinetto’ del credito e’ decisamente chiuso (oggi Bankitalia registra un -6% per il credito alle imprese e -1,5% per le famiglie).
Così, mentre il mercato accusa l’ennesimo colpo, trainando al ribasso anche il settore produttivo ‘attiguo’ e cioe’ l’edilizia, riparte il dibattito politico su come tassare la casa: ”la vicenda della Tasi deve essere affrontata con attenzione. Al suo eventuale aumento devono corrispondere detrazioni che siano effettivamente destinate alle famiglie”, dice ai microfoni di Radio Anch’io il sottosegretario allo Sviluppo, Simona Vicari. Sulla tassazione della casa ”il Governo ha prodotto un caos totale”, dice invece il deputato di Fi Elvira Savino. E mentre i politici discutono, gli amministratori locali premono perche’ hanno un problema non secondario: chiudere i bilanci. ”La Tasi dovrebbe garantire ai comuni di avere lo stesso gettito dell’anno precedente con le aliquote massime. E poi dovrebbe essere davvero un’imposta comunale, gestita dai comuni”, sostiene ad esempio il sindaco di Genova, Marco Doria. Ma la gestione comunale come noto non ha prodotto un effetto di contenimento: vola infatti il gettito Imu nei primi 11 mesi 2013.
Nonostante la cancellazione sulla prima casa, il gettito dell’imposta è aumentato del 30,4% a 7,7 mld, grazie soprattutto all’aumento delle aliquote su capannoni (principali fonti di gettito) e seconde case deciso dai Comuni. E se i sindaci sono preoccupati non appaiono certo sereni i proprietari di immobili. Di un governo di ”dilettanti allo sbaraglio” parla Alberto Zanni, presidente di Confabitare (Associazione proprietari immobiliari). Ma nel 2014 – dice Nomisma – la flessione dei prezzi ”si preannuncia inferiore a quella del 2013”. Ma sara’ comunque flessione per ”l’evidente eccesso di offerta da un lato e dall’altro le sempre piu’ stringenti esigenze di realizzo di talune famiglie” ma anche perche’ ”sarebbe importante finalmente capire le condizioni fiscali per le scelte di investimento immobiliare di famiglie e imprese. Ma da questo punto di vista, alla luce dell’esperienza recente, e’ bene non farsi alcuna illusione”.
































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