"Alfano e Lupi hanno chiarito all’esterno ciò che al nostro interno è stato sempre chiaro. Berlusconi è il nostro unico leader. Detto questo, sono emerse con chiarezza posizioni diverse, ad esempio da ultimo sul nodo della legge elettorale con i ‘governativi’ che sembrano orientati verso un sistema proporzionale, antica predilezione centrista, mentre la vocazione maggioritaria e sostenuta dalla stragrande maggioranza del partito è parte integrante del dna politico di Berlusconi". Così la deputata Pdl Stefania Prestigiacomo in una intervista al Tempo, nella quale commenta anche la delusione per la prima uscita della nuova Forza Italia in Trentino: "Il partito è da rilanciare sul territorio. Dovremo essere in grado di riannodare i fili di quella sintonia con il popolo moderato che a tratti si sono allentati. Dobbiamo tornare ad essere attrattivi per i giovani offrendo loro un progetto-paese fondato su di loro e che dia loro opportunità di lavoro, di realizzarsi professionalmente e di costruirsi un futuro economicamente sicuro. E’ un impegno forte e gravoso quello che abbiamo davanti, ma l’entusiasmo e l’energia non ci mancano".
Infine un accenno alla smentita della figlia di Berlusconi di una sua scesa in campo: "Capisco che Marina Berlusconi si senta ogni giorno tirata per la giacca e dica ciò che tutti pensiamo: Forza Italia un leader formidabile e vincente ce l’ha già e si chiama Silvio Berlusconi. Quanto alla democrazia interna, le vicende delle ultime settimane hanno mostrato quanto articolato, vario e diversificato sia il panorama interno a Forza Italia e quanto franco e pubblico sia il confronto. Nel futuro ci saranno molte occasioni per discutere ancora e se è il caso contarci. Ma questa è una preoccupazione degli altri. Noi che nel centrodestra c’è democrazia interna e dibattito vero lo sappiamo da anni".
"Sulla irretroattività e sulla incostituzionalità della legge Severino si sono pronunziati fior di giuristi, anche di idee e culture lontane dalla nostra. Appare evidente a questo punto che alla sinistra non basta la giustizia dei tribunali, vogliono trasformare il senato in un ‘tribunale del popolo’ per eliminare politicamente l’uomo che non sono riusciti a battere con le regole e gli strumenti della democrazia. Dinanzi a questa serie di perplessità giuridiche provenienti da tante e diverse fonti il minimo sarebbe aspettare la Consulta. Ma la sinistra italiana oggi è in grado di permettersi un atto di civiltà giuiridica? A me pare abbia più la vocazione del plotone d’esecuzione".
Prestigiacomo avverte il Pd: "Spero che la deriva giustizialista in cui il Pd insegue pateticamente i grillini non arrivi anche a questa aberrazione. Cambiare il regolamento per evitare di fatto il voto di coscienza dei senatori è un atto di barbarie giuridica e direi anche umana". E aggiunge: "Se il Pd voterà la decadenza di Berlusconi di fatto scioglierà unilateralmente l’alleanza di governo. E’ evidente che non si può restare con chi decide di eliminare il leader con cui ha firmato l’intesa di governo".
































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