Angelino Alfano per gli invidiosi non ha il quid, ma per chi sta sperimentando sulla propria pelle che si stava meglio quando si stava peggio, ha certamente il quia, ovverossia il perché, la motivazione concreta, che ci convincerà a tornare tutti a casa, da quel PdL che ha rischiato l’implosione per il troppo odio espresso e represso.
Alfano concentra su di sé il vecchio e il nuovo: la continuità con il buono del programma berlusconiano e la discontinuità con il marcio del circo equestre degli inetti e dei traditori che ha circondato la figura del fondatore.
Determinato a recuperare la fiducia che la classe media delusa si e’ rimangiata per ragione e per stanchezza, dopo gli attacchi furiosi e ripetuti delle forze nemiche che hanno falcidiato le speranze della passata legislatura, adesso il segretario del PdL ha grandi opportunità di rimonta, e ieri da Bruno Vespa ha saputo toccare il punto cardine di un possibile rinnovato consenso popolare, annunciando la cancellazione dell’Imu in caso di vittoria nel 2013.
Nessuno, tra i tanti soloni che si affannano a spiegarci cosa è bene e cosa è male per il Paese, ha capito che sulla casa gli italiani non transigono, che chi mette le mani nelle loro tasche forse può ancora sperare di uscirne indenne, ma se si tocca con avidità la vita alla radice, la sicurezza di un tetto, il cuore della famiglia, imponendo al popolo un iniquo balzello sul bene più prezioso, si è destinati al fallimento e si fomenta pericolosamente la ribellione.
Monti vuole salvare l’Italia e la Patria gliene renderà merito: ma il tempo dell’idillio con lui ha la durata di un mattino, e non succederà più che la sua faccia onesta e austera ci convinca ad affidargli l’intera giornata che vogliamo vivere. A sera vogliamo andare a letto nella nostra casa, frutto del nostro sacrificio e del nostro lavoro, che un padre responsabile e coscienzioso ha il dovere di proteggere e difendere dai lupi e dai ladri. Compresi i ladri di Stato.
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