La decisione di Romano Prodi di non votare alle primarie del Pd "purtroppo è un colpo per la partecipazione". Lo afferma in una intervista alla Stampa Pierluigi Castagnetti, ex segretario Ppi, oggi uno dei grandi elettori di Matteo Renzi. "Sono sorpreso – prosegue sulla scelta dell’ex premier -, se aveva qualche ragione di non iscriversi più al Pd, mi amareggia molto che non vada a votare lui che ha inventato le primarie. Spero che ci ripensi ma conoscendolo sarà difficile. Non credo in un flop dell’affluenza, ma non c’è dubbio che questo annuncio penalizzerà il Pd, perché il nostro corpo elettorale vede in lui quello che ha fatto vincere la sinistra e il leader di riferimento".
Sul caos tessere commenta: "Vengo dalla Dc dove il correntismo era esasperato. Ma c’era una diversità di fondo. Anche nel partito dei vari Sbardella e Gava c’erano i pacchetti di tessere, ma si combatteva a viso aperto una battaglia politica. Non ci sono più le appartenenze ai partiti ideologici e ciò agevola l’esplosione di un fenomeno di ‘micro-leaderismo’ periferico di chi vuole potersi sedere ad un tavolo di presunta spartizione del potere locale. Per il Pd si rende necessaria ora la ricerca di un orizzonte di valori, etici, culturali, che dia un senso allo stare insieme, cosa che non siamo stati in grado di fare dopo la spinta iniziale della prima segreteria Veltroni, che capiva il dovere di dare una missione ad un partito nuovo".
































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