"E’ la piattaforma culturale e programmatica lanciata da Fratelli d’Italia per rifondare il centrodestra". Cosi’ la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sintetizza gli stati generali di ‘Officina per l’Italia’, cantiere politico che ha visto la genesi nei giorni della festa di Atreju e che si e’ riunito oggi per la prima volta, a Montecitorio.
Coordinati da Giuseppe Cossiga, i lavori vedono la presenza di Giulio Tremonti (seduto al tavolo al fianco dei fondatori delle ‘Officine’, ma che ancora ufficialmente non ha aderito al progetto), Gianni Alemanno, Luciano Ciocchetti, Adolfo Urso, Massimo Corsaro, Fabio Rampelli, Giulio Terzi di Sant’Agata, Magdi Cristiano Allam, ma anche esponenti del mondo culturale come il giornalista Filippo Facci e l’ex sovrintendente ai Beni culturali di Roma Umberto Broccoli. "Il Pdl rischia di rimanere schiacciato tra il Pd e la storia di Berlusconi- spiega Meloni- ma il tema vero e’ che ci sono tante persone che non hanno votato, tanti esuli della tradizione di centrodestra ai quali vorremmo dare una casa".
Una tradizione che, per Ciocchetti "deve iscriversi nelle moderne visioni europee. Qui faremo la sintesi di tre classi dirigenti diverse. Io non sono di destra, ma di centrodestra e, del resto, siamo in una fase post ideologica". Nelle parole di La Russa si tratta "di avere la pretesa di riedificare un partito, magari anche alleabile con Forza Italia, ma che abbia un’identita’ forte di centrodestra e al quale gli elettori siano orgogliosi di aderire". Prima tappa dell’Officina e’ il 9 novembre spiega Meloni durante il suo intervento, "che e’ il giorno dove si ricorda la caduta del muro di Berlino e nel quale tireremo un primo bilancio della piattaforma, per arrivare poi a gennaio al primo congresso con primarie all’interno del centrodestra".
































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