I tecnici del palagiustizia di Firenze sono al lavoro. Prendono misure, provano l’acustica e l’impianto audio, spostano tavoli e sedie. Alle 9 del 30 settembre, nell’aula 32, la maxiaula, iniziera’ il nuovo processo d’assise d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nella notte fra il primo e il due novembre di sei anni fa. Raffaele Sollecito e Amanda Knox saranno giudicati per la quarta volta. L’aula sara’ predisposta per ospitare dalle 200 alle 300 persone, fra pubblico e giornalisti. La corte d’assise d’appello di Firenze ha gia’ fissato un calendario indicativo. L’ultima udienza e’ per il 26 novembre: se ne deduce che l’intenzione e’ arrivare a sentenza entro dicembre.
I lavori entreranno nel vivo subito. Il 30 settembre i giudici decideranno sulla richiesta delle difese, gia’ depositata con le memorie, di riascoltare alcuni testimoni e periti e di ordinare nuovi accertamenti scientifici. Anche la Cassazione, nelle motivazioni, suggerisce nuove analisi, in particolare sulla terza traccia di Dna trovata sul coltello sequestrato in casa di Sollecito – che l’accusa ritiene essere l’arma del delitto – e non esaminata dai periti. Se la Corte accogliera’ la richiesta di nuovi accertamenti, l’incarico potrebbe essere affidato nella seconda udienza, il 4 ottobre. Poi una ventina di giorni per conoscere i risultati, che sarebbero illustrati in aula il 23 e il 24 ottobre. Le altre date in calendario sono 6, 7, 25 e 26 novembre.
Difficilmente gli imputati parteciperanno al processo. Amanda ha gia’ detto che non intende tornare in Italia. E anche Sollecito, intervistato negli Stati Uniti, ha spiegato che non sara’ a Firenze, almeno per le prime udienze. Pure nelle memorie che Amanda e Raffaele hanno fatto depositare dai loro legali non ci sono richieste di essere ascoltati in aula. Nonostante questo, i giudici e i dirigenti del tribunale sanno che l’attenzione mediatica sara’ mostruosa. Per le tv, per esempio, stanno pensando di autorizzare l’installazione di una sola telecamera fissa, che poi distribuisca le immagini alle varie testate. E ci sara’ anche da fare i conti con qualche ‘colpo di coda’ dei disagi dovuti al blocco delle strade per i mondiali di ciclismo, in programma a Firenze il 29 settembre. Il presidente della corte, la seconda sezione dell’assise d’appello di Firenze, e’ Alessandro Nencini, 58 anni. Fra le sue sentenze, quella con cui, nel marzo 2009, condanno’ 27 persone per i danni ambientali causati nel Mugello dai lavori per l’Alta velocita’. Proprio riferendosi a quella decisione, Silvio Berlusconi parlo’ di magistratura ”metastasi” che ”applica la legge come un moloch”. Nencini lo denuncio’, chiedendo un simbolico risarcimento danni.
Giudice a latere e’ Luciana Cicerchia, presidente della corte d’assise che ad Arezzo condanno’ la militante delle nuove Br Nadia Desdemona Lioce e gup nel procedimento per la morte di Gabriele Sandri. L’accusa sara’ sostenuta dal sostituto procuratore generale Alessandro Crini, che ha indagato sui delitti del ‘mostro’ di Firenze e sulle stragi mafiose del 1993-1994.
































Discussione su questo articolo