La vicenda dei maro’ e’ ‘un caso sui generis’, delicato e senza precedenti’ ed il governo indiano ‘sta utilizzando tutto il tempo disponibile per mettere a punto un piano giuridico’ utile ad affrontarla che tenga conto delle leggi indiane ed internazionali. Cosi’ il portavoce del ministero degli Esteri Syed Akbaruddin si e’ giustificato oggi a New Delhi per i ritardi nella costituzione di un tribunale speciale che esamini l’incidente in cui persero la vita due pescatori indiani, come ordinato dalla Corte Suprema il 18 gennaio, ossia quasi tre mesi fa.
Intanto oggi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, rientrati in India il 22 marzo e alloggiati nella residenza dell’ambasciata d’Italia, si sono per la prima volta offerti ai media in occasione del ‘rito’ della firma settimanale nel commissariato di polizia di Chanakya Puri che fa parte delle condizioni della loro liberta’ dietro cauzione. Giornalisti, cameramen e fotografi li hanno accompagnati nel breve tratto verso l’ufficio del commissario, ma i due non hanno risposto ad alcuna domanda e si sono limitati solo a rispondere con un ‘Buongiorno! Buongiorno!’.
Nel corso della settimanale conferenza stampa, il portavoce degli Esteri ha colto l’occasione per sgombrare il terreno dalle indiscrezioni pubblicate dai media su quanto il governo si accingerebbe a fare, o avrebbe fatto, per processare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone attraverso una inchiesta della Agenzia nazionale di investigazione (Nia), la polizia anti-terrorismo creata dopo gli attentati di Mumbai del 2008. ‘Ci tengo a sottolineare – ha aggiunto Akbaruddin – che non e’ stata presa alcuna decisione ne’ sul tribunale speciale, ne’ sull’organismo di polizia che dovra’ svolgere le indagini (da capo, ndr.), ne’ tantomeno sull’ipotesi che possa esistere un capo di accusa che preveda l’applicazione della pena di morte’.
Nell’udienza in cui ha verificato il rientro nei tempi previsti dei maro’ e revocato la proibizione per l’ambasciatore Daniele Mancini a lasciare l’India, il presidente della Corte Suprema Altamas Kabir si e’ nuovamente rammaricato per i ritardi accumulati nella costituzione del tribunale speciale che deve riesaminare globalmente l’accaduto. ‘Sono in corso discussioni che coinvolgono tre ministeri (Esteri, Interni e Giustizia) – ha indicato Akbaruddin – e che di fronte ad un caso ‘sui generis’ come questo devono risolvere problemi inediti, come e’ appunto la formazione di una corte ad hoc. Ma Kabir ha fissato una udienza per il 16 aprile, e in quella occasione presenteremo il nostro piano’.
Nella sostanza il lavoro svolto in queste settimane ed i contatti fra New Delhi e Roma sembrano aver rimesso in moto la situazione e fatto superare le tensioni che minacciavano di ripercuotersi sull’insieme delle relazioni bilaterali fra i due Paesi. A riprova vi e’ l’annuncio che il nuovo ambasciatore indiano a Roma Basant Gupta, bloccato nel momento peggiore della crisi, assumera’ il suo incarico ‘entro la fine del mese’. E domani, a quanto si e’ appreso, tornera’ a Delhi il vice-ministro degli Esteri, Staffan de Mistura, che si propone di testimoniare la vicinanza del governo e degli italiani a Latorre e Girone e di continuare a tessere la tela diplomatica che permetta di riportarli al piu’ presto in Italia.
































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