Governo e parlamento devono andare avanti, per portare a termine gli obiettivi economici, perché questo è l’interesse di tutti, l’interesse dell’Italia. E’ il primo concetto espresso da Silvio Berlusconi, in apertura del suo intervento a piazza Plebiscito a Roma, dove si è tenuta la manifestazione PdL per protestare contro la sentenza di Cassazione che ha confermato la condanna del Cavaliere nell’ambito del processo Mediaset. "Nessuno puo’ venire a dirci che siamo degli irresponsabili, perche’ abbiamo detto chiaro e tondo che il governo deve andare avanti e deve approvare i provvedimenti economici", ha sottolineato il leader azzurro.
La piazza è un mare di bandiere di Forza Italia e del PdL. Via del Plebiscito si è riempita all’inverosimile in meno di due ore, da largo Argentina fino a piazza Venezia, le strade completamente invase dai sostenitori azzurri. I partecipanti alla manifestazione occupano totalmente la strada sulla quale affaccia la residenza romana di Silvio Berlusconi.
Tantissime, dicevamo, le bandiere di Forza Italia. Qualche decina quelle del Popolo della liberta’ e, tra i tanti drappi, si distingue anche il simbolo della Lega Nord. Sotto il palco sistemato all’incrocio con via degli Astalli si notano molti cartelli che recano messaggi come "basta con la giustizia politica", "viva Silvio, siamo con te" e "io amo Silvio, io amo la libertà". Alcuni manifestanti, oltre a ‘Silvio Silvio’, intonano anche cori – sempre rivolti verso palazzo Grazioli – invocando "grazia subito per Silvio".
"Se un mare di gente e’ venuto una domenica di agosto con l’asfalto rovente per dimostrarmi stima e affetto, sento il dovere di impegnarmi con ancora più entusiasmo e passione", ha detto Berlusconi dal palco, aggiungendo di stare vivendo “le giornate piu’ angosciose di tutta la mia vita. Ho ripassato quello che io ho fatto come figlio, come padre, come imprenditore e come cittadino e servitore dello Stato. Quando leggo i giornali con le cose che si stanno scrivendo di me, mi vedo come in uno specchio con una immagine deformata”. Ma “la vostra vicinanza mi ripaga di tante pene e tanti dolori in questi giorni”. E poi: “Lo dico a tutti e ai giudici: io sono innocente. Non c’e’ mai stata una falsa fatturazione in Mediaset, io facevo il presidente del Consiglio. Che senso ha una sentenza che mi attacca come azionista?".
"La magistratura ha tentato di buttarmi fuori per 20 anni dalla politica, ora hanno raggiunto il loro traguardo”, ma io “ho il dovere di impegnarmi ancora con piu’ entusiasmo e piu’ passione". "Non possiamo accettare che ci dicano di non criticare le sentenze e di non criticare la magistratura che non e’ un potere dello Stato ma un ordine dello Stato, con funzionari che hanno vinto un concorso".
Silvio Berlusconi, visibilmente commosso, ha concluso il suo intervento dal palco di via del Plebiscito salutando i manifestanti della Popolo della libertà. Il Cavaliere ha pronunciato per quattro volte la parola “grazie” con la voce leggermente incrinata e con chiari segni di commozione negli occhi. La gente riunita davanti a palazzo Grazioli ha benevolmente “contestato” il leader quando Berlusconi ha fatto un accenno al fatto che "nei pochi anni che mi restano" non avrebbe mai perso il ricordo di questo attestato di affetto e vicinanza. "Siete riusciti con questo atto di amore a trasformare quello che in me era soltanto angoscia e dolore. Ricordero’ per sempre il vostro abbraccio, di un popolo che rappresenta la parte buona e produttiva del Paese e non si fara’ mettere sotto da un popolo che ha invidia e odio".
Concludendo il suo discorso, l’uomo di Arcore ha detto: "Io sono qui, io resto qui, io non mollo. Continueremo tutti insieme a combattere questa battaglia di democrazia e liberta’ facendolo diventare un Paese dove i cittadini non abbiano paura di trovarsi senza nessun motivo in carcere". Al termine si e’ avvicinato ai militanti a ridosso del palco e ha stretto la mano a diversi di loro abbracciandoli e ringraziandoli. Qualche sostenitore, abbracciando il proprio leader, si è persino commosso. Anche questo è amore.
Discussione su questo articolo