Discutere fino all’ultimo minuto, in cerca di una mediazione, ma poi la legge va approvata. E’ la parola d’ordine data da Matteo Renzi, nella sua veste di segretario del Pd, al gruppo Dem del Senato a proposito delle Unioni civili. Il capogruppo Luigi Zanda convochera’ una riunione dei senatori a ridosso del 26 gennaio, giorno di inizio della discussione in Aula del ddl Cirinna’.
Il fronte dei cattolici del Pd, tra cui ci sono diversi renziani, ha intanto preparato un emendamento sul punto piu’ delicato, quello della stepchild adoption, da sostituire con un affido rafforzato. Renzi, in una intervista alla "Stampa", ha detto che "la legge va fatta subito", ma ha ammesso che "anche nel Pd ci sono idee diverse": "discuteremo ancora", ha assicurato.
In effetti Stefano Lepri, vicecapogruppo Dem in Senato e renziano Doc, ha annunciato che e’ pronto un emendamento che mira a sostituire la stepchild adoption (articolo 5 del ddl Cirinna’) con un "affido rafforzato": "al partner non genitore – spiega – viene riconosciuta la funzione di genitore nello svolgimento di quelle attivita’ in cui e’ richiesta la presenza del genitore, come l’accompagnamento all’asilo o dal pediatra; l’affidatario cioe’ avrebbe le funzioni, ma non diverrebbe genitore legittimo".
Una soluzione stroncata da Micaela Campana, responsabile Diritti della segreteria Pd: i bambini non avrebbero tutele in caso di impedimento (malattia grave o morte) del genitore. Anche la senatrice Monica Cirinna’ ha detto che "difende" la soluzione da lei proposta, ma ha sottolineato che "come per tutti i grandi provvedimenti il gruppo del Pd si riunira’ e si confrontera’".
Un altro senatore cattolico del Pd, come Giorgio Tonini, pur dichiarando di avere "perplessita’ e riserve" sulla stepchild adoption, appoggia invece il testo Cirinna’. Le altre soluzioni "non hanno i numeri in Aula" e la cosa peggiore e’ lo stralcio della norma lasciando alle sentenze dei Tribunali di arrivare a norme per via di giurisprudenza, "con soluzioni peggiori per chi e’ contro alla step childadoption".
Allo stato quest’ultima ha i numeri nell’Aula di Palazzo Madama. Se anche 25 senatori catto-Dem (tanti ne conta Lepri) su 112 dovessero votare contro questo articolo, sarebbero compensati dai circa 10-12 di Fi (su 41) e dalla ampia maggioranza dei 36 senatori di M5s. Considerando i "no" di Ap (31) e i si’ di Sel, il ddl dovrebbe comunque passare. Da registrare anche oggi l’intervento cauto della Cei.
Intervistato da Radio Vaticana, mons Pietro Maria Fragnelli, ha invitato a pensare al bambino, il quale "ha diritto alla rappresentanza maschile e femminile, alla presenza del padre e della madre"; ma nessuno attacco frontale ne’ al governo ne’ alla maggioranza. Una posizione che dipende da una parte dalla speranza che con il voto segreto il testo venga cambiato dall’aula, anche perche’ Renzi, anche oggi a garantito che "su alcuni punti ci sara’ la liberta’ di coscienza".
































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