La stabilita’ e la credibilita’ dell’Italia sono "la carta da giocare": un poker d’assi per attrarre investimenti e rilanciare crescita e lavoro. Una carta che non puo’ andare persa: dare ancora una volta l’immagine di un’Italia non credibile, allontanerebbe gli investitori di cui il Paese ha bisogno. Mentre sbarca nel Golfo per una missione di quattro giorni per "attrarre investimenti", il premier Enrico Letta lancia cosi’ un messaggio inequivocabile a casa. Ad un clima politico infuocato che non aiuta, e’ il ragionamento del presidente del consiglio, che non lesina bacchettate. A cominciare da quelle dirette ai pentastellati: non potete bloccare la democrazia che in "Italia esiste ed ha le sue regole per garantire maggioranza e opposizione". Un’opposizione che, rimarca il premier, non puo’ permettersi di bloccare "aula e commissioni". Che non puo’ proporre l’impeachment sul capo dello Stato "senza motivazioni". Perche’ in gioco non c’e’ solo la stabilita’ interna. Ma anche e soprattutto l’immagine "del nostro Paese" che ha bisogno di "credibilita’" per attrarre investimenti, crescere e creare lavoro. Ed e’ per questo che, nonostante la complicata situazione interna, il premier e’ volato oggi negli Emirati, per fare tappa poi in Qatar e Kuwait, accompagnato da molte imprese tricolori. "Sono qui per presentare ‘Destinazione Italia’, per attrarre investimenti in molti settori". E tra questi c’e’ anche Alitalia, che "e’ tra i temi privilegiati" nei colloqui negli Emirati nel solco di quella possibile alleanza, da tempo sul tavolo, con Ethiad.
La compagnia di bandiera – si ripeteva anche ieri a Palazzo Chigi – per il governo e’ un asset strategico e dopo l’aumento di capitale del dicembre scorso che le consente di operare in sicurezza ora deve fare il passo successivo, un partner ed un network internazionale. "Se non diamo un’immagine di stabilita’ e credibilita’ gli investitori non vengono. Sarebbe paradossale se ci presentassimo con un’Italia ancora instabile", rimarca cosi’ ancora una volta il premier, che nel Golfo porta in valigia anche il pacchetto privatizzazioni, gia’ operativo. Presentando agli investitori anche un altro tassello in via di definizione. Quello della governance degli enti pubblici. Nuove regole, quelle portate ieri in Consiglio dei Ministri, affinche’ incarichi rilevanti siano accompagnati dall’esclusivita’. Un passaggio su cui auspica un "accelerazione dei tempi". E parta anche alla luce del ‘caso’ del presidente dell’Inps Mastrapasqua, che Letta non dimentica di ringraziare per il lavoro fatto ma che ha compiuto, con le dimissioni annunciate oggi, la "scelta giusta, saggia", mostrando di aver "colto l’iniziativa del governo".
Letta si immerge cosi’ nella sua missione nel Golfo, tra incontri con Emiri, premier e rappresentanti dei governi emiratino, qatarino e kuwitiano, puntando ai capitali di tre dei Paesi piu’ dinamici della regione e ai loro ricchissimi fondi sovrani. Da attrarre verso l’Italia. Ma guarda anche alle opportunita’ delle imprese italiane nella regione, in settori tradizionali come l’oil ma anche nelle infrastrutture, costruzioni e – solo per citare qualche settore – trasporti. Con un occhio a Expo 2015 e uno a quello del 2020 di Dubai e ai mondiali di calcio 2022 in Qatar. Occasioni dove le imprese del ‘Made in Italy’ possono giocare una partita. Senza dimenticare, nei suoi incontri, la politica estera con attori chiave in molti scenari internazionali, dalla Siria all’Egitto e l’Iran. Anche in vista del ruolo di presidente Ue che l’attende dal primo luglio prossimo.
































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