Enrico Letta, alla presentazione del libro ‘Giorni bugiardi’, di Chiara Geloni e Stefano Di Traglia, parla con i giornalisti: “Bersani da segretario e da candidato premier ha portato avanti l’idea del cambiamento e nelle poche ore in cui ho avuto il compito di presentare una squadra di governo, l’ho fatto pensando proprio a quell’idea di cambiamento, era l’idea che avevo in testa". Una necessita’ "di discontinuità" che continua ad essere un’idea centrale per Letta. A proposito della squadra di governo, il premier cita Cecile Kyenge come esempio di quella idea di cambiamento che aveva in testa.
A chi gli chiede di presunti fondi ricevuti dalla fondazione ‘Vedrò’ che e’ stata presieduta dallo stesso Letta, risponde: “Avrete risposte puntualissime a breve. Andro’ a rivedere tutti i conti perche’ e’ tutto pubblico".
Primarie Pd: “Non entro nella questione congressuale del Pd, ma la discussione deve entrare nelle ferite di quei 3-4 giorni quando non riuscimmo a eleggere il presidente della Repubblica".
A proposito del risultato delle Politiche di febbraio, commenta: “Io sono quello che forse piu’ di tutti ha vissuto in modo drammatico il lunedi’ delle elezioni politiche. Ero in tv. Ero stato mandato in televisione a commentare il voto. Ricordo che arrivavano gli exit poll che parlavano di un gran successo ma poi cominciarono ad arrivare i primi risultati che dicevano questo: 25, 25, 25. Io dissi che era sbagliato. Non mi sembrava possibile. Poi mi sono reso conto che era cosi’ ed e’ stata una doccia fredda", racconta Letta. In particolare nel dato del 25%, risultato del Pd alle elezioni, quello che piu’ ha colpito Letta e’ stata la debolezza del Pd tra i piu’ giovani. "Questo e’ un dato da cui il Pd, anche oggi, non deve prescindere".
“Non era mai successo che un partito alla prima partecipazione elettorale”, come il Movimento 5 Stelle, ”fosse votato dal 25 per cento degli italiani. E’ una rottura di sistema a cui bisogna rispondere con una risposta di sistema” e in questo senso ”le riforme sono assolutamente necessarie, perche’ la discontinuita’ e’ la risposta”. Dopo le elezioni, con quanto accaduto con il voto per il Quirinale, "il sistema ha sbandato". "In quei quattro giorni il sistema ha sbandato", ha spiegato il premier, "la nostra democrazia ha sbandato". Ora il tema non e’ ancora stato risolto, ma "la soluzione e’ vicina e dobbiamo lavorarci tutti".
































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