Guglielmo Epifani, segretario nazionale del Partito Democratico, in una intervista alla Stampa afferma: “Il centrodestra ha la chiara tentazione di fare della legge un banco di prova per forzature politiche. Dobbiamo fare un mezzo miracolo, che consiste nel dare più senso alla manovra, provare a venire incontro a molte delle critiche che le sono piovute addosso e togliere ogni alibi al centro-destra".
Nella legge di Stabilità è necessario – spiega Epifani – "rafforzare delle scelte". Per esempio? “Anzitutto ci vogliono più investimenti. Nella manovra qualcosa c’è, ma poiché nei documenti ufficiali il governo stima per il 2014 una crescita dell’1,1%, e noi consideriamo quella stima molto ottimistica, occorre fare di più. E si può fare con relativamente poche risorse". Inoltre "chiediamo più giustizia sociale. Il Fondo per le non autosufficienze è al di sotto dell’anno scorso. Lo sblocco delle rivalutazioni delle pensioni più basse è timida. Manca del tutto l’attenzione alla produttività nel pubblico impiego. Come si fa a riorganizzare la macchina statale se nel frattempo si continua a chiedere ai suoi dipendenti solo sacrifici? Infine le detrazioni per il lavoro dipendente: sono troppo basse perché la gente non le viva come una beffa. Per l’anno prossimo proponiamo di restringere la platea dei beneficiari a 23mila euro eventualmente alzando anche la no tax area, e di riallargarla nel 2015 e nel 2016 investendoci più risorse".
“Abbiamo calcolato che nel 2014 – aggiunge Epifani – sono necessari circa 2,5 miliardi in più" e si dice quindi "favorevole alla cosiddetta Google tax", "né avrei obiezioni – prosegue – ad aumentare l’aliquota applicata alle cosiddette rendite finanziarie", "non si tratterebbe di un sacrificio enorme, e non sarei così preoccupato. Quando aumentò l’Iva c’era la stessa ansia, poi si è visto come è andata a finire. Tutti temevano un’impennata dei prezzi, la verità è che ormai siamo in piena deflazione".
Berlusconi accetterà di restare al governo con il partito che avrà votato la sua decadenza da senatore? "Dipende da lui e da come andrà a finire il dibattito al loro interno – risponde il segretario del Pd -. Naturalmente c’è anche una terza ipotesi fra il procedere e la fine delle larghe intese, ovvero che il Pdl punti a logorare il governo. Eppure sono convinto che non converrebbe anzitutto a loro. La gente non ne può più di questo continuo sovrapporsi fra le questioni generali e quelle personali di Berlusconi: nel Pdl una parte ne è consapevole".
La moneta unica? "L’euro è troppo forte, la ripresa stenta, l’austerità non è bilanciata da politiche di sviluppo. E’ tutta la politica europea che è sbagliata. Ci dicevano che dopo le elezioni tedesche le cose sarebbero cambiate, invece non è cambiato nulla. Letta deve trovare la forza per imporre una discussione su un vero cambio di rotta. Fino ad allora dobbiamo restare nel 3% per non perdere quel piccolo margine sugli investimenti che abbiamo conquistato".
































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