Alla fine di una giornata di tira e molla il cosiddetto testo base della riforma della legge elettorale è arrivato in commissione Affari costituzionali alla Camera. A confermarlo, pochi minuti fa, è stato il presidente della Commissione Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), relatore del provvedimento, entrando nell’aula della Commissione dopo un ultimo conciliabolo con la responsabile Riforme del Partito democratico Maria Elena Boschi. "E’ una buona trascrizione di un accordo politico", ha commentato Francesco Sanna (Pd).
Oltre a Pd e Forza Italia, anche il Nuovo Centrodestra del vicepremier Angelino Alfano ha sottoscritto il testo. Assenti invece le firme delle altre formazioni della maggioranza. "Scelta Civica non si oppone a che il testo del relatore sia il testo base, perché non si deve arrestare il percorso della legge elettorale. Scelta Civica, però, presenterà emendamenti su punti qualificanti del testo, allo scopo di eliminare i profili di dubbia costituzionalità e di illogicità relativi soprattutto al premio di maggioranza e alla clausola di sbarramento", affermano in un comunicato Andrea Romano, capogruppo alla Camera, e Renato Balduzzi, capogruppo in Commissione. Già in mattinata, Romano aveva convocato i cronisti a Montecitorio per dichiarare la contrarietà di Sc al "ricatto" di Matteo Renzi. Sulla legge elettorale, sulle regole del gioco, aveva detto, l’accordo deve essere il più ampio possibile. Insieme a Scelta civica si sfilano anche i popolari Per l’Italia.
Il gruppo "non ha firmato la proposta di legge – sottolinea in una nota il capogruppo Lorenzo Dellai – perché non ne condivide alcuni punti essenziali e oltretutto ha preso atto che è frutto di accordi raggiunti al di fuori di un metodo di collegialità nella maggioranza". Tuttavia, aggiunge, "esprimerà un voto tecnico positivo per l’adozione della proposta presentata quale testo base della commissione, perché intende affrontare in modo costruttivo il percorso di discussione della riforma, che ha sempre ritenuto urgente e importante". Sia Scelta civica che i Popolari chiedono "l’innalzamento almeno al 40 per cento della soglia per il premio di maggioranza e il ripristino di adeguati meccanismi di raccordo tra elettore e singolo eletto attraverso le preferenze". In fondo al testo manca anche la firma della Lega, al centro di un giallo nel pomeriggio, quando il rinvio della presentazione in Commissione da parte di Sisto era stato attribuito al nodo "salva-Lega", per via della cancellazione di una norma del Porcellum che prevedeva un aiuto per i partiti "territoriali": bastava raggiungere il 10 per cento in almeno tre regioni. Sempre dall’opposizione, Sel, con Nichi Vendola, dichiara che voterà contro il testo, mentre il Movimento Cinque Stelle va come sempre per la propria strada affrontando il primo step della consultazione online. Schiacciante la preferenza dei grillini per il sistema proporzionale, che ha totalizzato 20.450 voti contro i 12.397 del maggioritario.
































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