Roberto Maroni, intervistato dal quotidiano leghista “la Padania”, parla delle dimissioni di Umberto Bossi, che restano il fatto politico della settimana: le dimissioni del capo del Carroccio per l’ex ministro dell’Interno “sono state un terremoto anche per gli altri partiti. Francamente li ho visti smarriti, impreparati, la Lega fa sempre paura".
Riferendosi alla bufera giudiziaria che ha investito la Lega, Maroni aggiunge che "ogni cosa deve fare il suo corso, a noi interessa imprimere da subito una nuova azione politica della Lega". Dunque “adesso si gira pagina, basta davvero. La parola d’ordine e’ motori avanti tutta: la Lega prosegue il suo progetto di cambiamento". E il prossimo banco di prova saranno le amministrative che "dobbiamo vincere e affermare la nostra diversità".
"Lasciamo parlare i gufi che ci danno per morti", aggiunge Maroni. "Sulla mia pagina di Facebook ieri sera tardi ho scritto ‘fottetevi tutti’, in pochi minuti il web e’ impazzito, più di 230 hanno cliccato ‘mi piace’ e condiviso questa risposta a chi spera di non avere più tra i piedi la Lega. Abbiamo vissuto tutti una giornata campale l’altro ieri – spiega ancora l’esponente di primo piano della Lega -, abbiamo passato momenti di passione, di commozione. Ma tutti abbiamo una responsabilità e un dovere: tutti, nessuno escluso dobbiamo mettere da parte, se ci sono, le personali antipatie, le divisioni. Qui c’e’ un problema piu’ grande di noi per il quale sentire il dovere di lavorare: la Lega, la potentissima. Per vincere le elezioni – conclude – dobbiamo lavorare per la potentissima Lega, su tutto il resto e’ ora di dire basta".
Quella della Lega, ribadisce Maroni, “è un progetto che andrà avanti, come ha detto Bossi, e non staremo a guardare nome e cognome di nessuno”.
Il leghista dedica parole di elogio al Senatur: le sue dimissioni sono un gesto che Maroni apprezza. “E’ il solo che lo ha fatto. Questo dà lo spessore della sua persona. Il che è indiscutibile”.
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