Circa 3 milioni e mezzo di italiani all’estero hanno votato in occasione di queste elezioni politiche di fine febbraio. Stanno arrivando proprio in queste ore, da tutto il mondo, le buste contenenti le schede elettorali votate dagli italiani residenti oltre confine. Borsoni pieni di migliaia e migliaia di schede che verranno inviati al centro della Protezione Civile di Castelnuovo di Porto.
Riassumendo, le schede per votare hanno fatto il seguente percorso: dalle varie tipografie locali (vengono infatti stampate sul territorio) sono giunte ai consolati, che le hanno inserite nei plichi elettorali inviati – attraverso le Poste locali o corrieri privati – a milioni di italiani nel mondo; i connazionali (quelli che le hanno ricevute, ovviamente) hanno espresso il proprio voto e le hanno rinviate ai consolati, sempre per corrispondenza. Dopo il 14 febbraio, le schede votate dovevano essere riconsegnate a mano ai consolati.
Nei consolati di tutto il mondo le schede sono state raccolte e inserite in grandi borse, pronte per essere spedite a Roma, dove – una volta arrivate – vengono portate nel luogo in cui avverrà lo scrutinio del voto all’estero, Castelnuovo di Porto appunto.
Ora, tutta questa noiosa e complicata trafila, questo piccolo riassunto dell’iter seguito, per chiedervi, cari lettori (ed elettori): chi ci assicura che, durante tutto questo complicato percorso, il voto degli italiani nel mondo non sia stato in qualche modo manipolato? Chi ci assicura che all’interno dei consolati le buste non siano state aperte o sostituite con altre, o fatte sparire per qualche ragione? E chi ci assicura che alle buste raccolte in consolato non ne siano state aggiunte di nuove, magari stampate prima per l’occorrenza? E ancora: chi puo’ garantire che le schede, depositate a Castelnuovo di Porto, non vengano anche lì manipolate?
Ancora una volta: questa legge sul voto all’estero sa di spazzatura. E’ incredibile che nel 2013 ci si trovi ancora a votare con un sistema del genere, manipolabile in mille maniere. Che sia l’ultima volta, maledizione, che si va a votare con questo meccanismo e questo obbrobrio di legge! Il voto degli italiani all’estero, così com’è, NON è sicuro, NON sempre è segreto, NON garantisce che il risultato esprima davvero il volere degli elettori: in una parola, è anticostituzionale! Se ne convincano tutti – politici, istituzioni, addetti ai lavori, opinionisti – una volta per tutte.
Twitter @rickyfilosa
































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