“Anche se c’è chi considera che pianificazione e sforzo non bastino per raggiungere la meta agognata, nel caso di Ricardo Merlo questi strumenti sono bastati per ottenere i risultati che si era prefissato, in quanto il MAIE, il movimento da lui fondato, ha ottenuto un significativo successo nelle ultime elezioni per il rinnovo dei Comites. Un risultato che non ha lasciato margine alla sorpresa, convalidando nei fatti l’evidente buon momento che sta attraversando il Presidente del movimento. Vincere in quasi tutte le circoscrizioni consolari dell’Argentina, il paese dove è nato, così come in vari altri punti delle Americhe, dell’Europa e dell’Australia, rende più notevole la sua immagine, per proiettarlo come uno tra i politici più apprezzati del gruppo dei parlamentari italiani eletti all’estero”. Inizia così l’articolo pubblicato da Tribuna Italiana, rivista edita in Argentina, firmato da Walter Ciccione.
Ciccione tra le altre cose nell’articolo ricorda il percorso umano e politico di Merlo: “Da giovanissimo ha saputo conciliare gli studi, il lavoro e il tempo libero, facendosi notare come giocatore di calcio, arrivando a giocare come semi professionista. E’ noto il suo tifo acceso per il Boca Juniors, così come la sua marcata simpatia per il movimento peronista. Viste le sue inclinazioni giovanili verso le problematiche sociali, si decise a fare la carriera di Scienze Politiche, per la quale si laureò nell’Università del Salvador di Buenos Aires e poi ottenne un master presso l’Università di Padova. Nelle sue attività politiche di partito, Merlo simboleggia il paradigma di quella definizione di Aristotele dell’uomo come animale politico. Un atteggiamento che lui stesso conferma parafrasando Descartes: ‘faccio politica – afferma Merlo – quindi esisto’. Al di là delle definizioni filosofiche, giunto davanti ad una prova elettorale, per affrontare quella specie di zoo nel quale si sviluppa la attività politica, Merlo fa ricorso al pragmatismo. Abile in queste vicende, mette in evidenza le proprie abilità, come per esempio la laboriosità del ragno. Merlo, infatti, ha sviluppato varie abilità che sono tipiche dell’aracnide, come saper scalare in qualsiasi superficie, tessere la tela con la quale acchiappa militanti e seduce elettori”.
“Queste e altre abilità – prosegue Ciccione – sono state sufficienti perché gli fosse dato il nomignolo di ‘Spiderman della politica’. Motto cimentato, tra l’altro, nella citata capacità di scalare, tecnica perfezionata lungo gli anni, che iniziò a utilizzare da giovane, quando iniziò a scalare la piramide dell’associazionismo. Da semplice consigliere di uno tra i tanti sodalizi italiani che coesistono in Argentina, in poco tempo raggiunse la presidenza per poi far parte del CGIE, per poi puntare ad altri incarichi. Si propose infatti di presiedere il Comites di Buenos Aires, la circoscrizione consolare più numerosa al mondo, e ci riuscì. Quindi puntò a diventare deputato al Parlamento italiano, e ottenne anche quella poltrona, e in questo caso, con l’aggiunta, certamente meritevole e dimostrativa, di essere eletto e poi rieletto, nelle tre successive elezioni politiche degli ultimi sette anni”.
Dopo avere ricordato che il MAIE si è presentato anche alle elezioni europee, senza purtroppo ottenere alcun parlamentare eletto, Ciccione continua spiega che Merlo, “tenace nella ricerca dei suoi obiettivi, persevera negli intenti” e non molla: ricordiamo per esempio che MAIE e Forza Italia sono sempre più vicini e presto potrebbe nascere tra le due forze politiche un accordo programmatico, basato su alcuni punti di primario interesse per le comunità italiane nel mondo.
Tribuna Italia in conclusione raccoglie alcune “voci sulla sua probabile incursione nella politica argentina” di Merlo. Potrebbe essere un percorso possibile, per l’italo-argentino; “vista la sua ampia esperienza nell’ambito del parlamento italiano e anche in quello europeo, un gruppo di sostenitori lo starebbe incoraggiando a scendere nella politica locale dato che, sostengono, si tratta di una personalità interessante, che ben potrebbe aspirare, per fare un esempio, alla poltrona di capo del Governo della Città di Buenos Aires, nelle elezioni del 2019. Una candidatura che avrebbe l’appoggio massiccio della comunità di origine italiana, che rappresenta oltre il 50% dell’elettorato locale. Non gli mancano capacità, preparazione ed esperienza – osserva in conclusione Ciccione -. Riuscirà a raggiungere anche quest’obiettivo?”.
































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