Roma – Unità di intenti e partecipazione, ma anche polemiche sulla scelta delle alleanze e sugli accordi politici futuri. Il secondo congresso europeo del MAIE, tenutosi venerdì 17 maggio a Roma presso la Camera dei deputati, si è concluso con alcuni interventi critici verso un eventuale avvicinamento al Pdl, soprattutto a causa del legame tra i berlusconiani e i leghisti, da sempre poco sensibili alle questioni degli italiani nel mondo. Ad alzare la questione, nonostante il suo passato pidiellino, il rappresentante Maie della Gran Bretagna Luigi Billé, al quale hanno risposto il coordinatore europeo Gianluigi Ferretti e il presidente del movimento Ricardo Merlo che, a margine dell’incontro, ha precisato a ItaliaChiamaItalia: “La mia risposta su questo tema è sempre la stessa, per me l’alleanza è strumentale, chiunque mi dica che farà qualcosa di positivo per il settore degli italiani all’estero avrà il mio appoggio”.
Nessun mal di pancia interno per gli esiti dell’alleanza con l’Udc?
“Non avverto malumori, parlerei piuttosto di opinioni e la loro esistenza è un bene perché stimola il confronto”.
Però Casini, da presidente della Commissione Esteri in Senato, era contrario all’istituzione del Comitato per le questioni degli italiani all’estero…
“Sono convinto che gli apparentamenti debbano essere strumentali al nostro scopo. Noi continuiamo sulla strada dell’alleanza con Casini, l’unica cosa che è cambiata è che l’Udc non esiste più in Parlamento ma, per tenere fede all’alleanza elettorale, abbiamo scelto di unirci a Scelta Civica in Senato”.
Con questo secondo congresso europeo tentate di rafforzarvi nel Vecchio Continente, dove il MAIE non ha raccolto grandi successi alle urne?
“Questo congresso è un modo utile e concreto per contattare chi lavora sul territorio, non dimentichiamo che il MAIE è un movimento che lavora dalla base. Dobbiamo riprendere la strada che abbiamo interrotto nella scorsa legislatura”.
Si respira un clima diverso rispetto al primo congresso di Verona? O l’entusiasmo è rimasto intatto?
“In un congresso postelettorale come questo si parla degli errori e delle cose fatte bene, come è normale. Sono molto contento perché l’incontro di oggi ci dà la possibilità di continuare le nostre attività e intraprenderne altre, ad esempio ci stiamo già muovendo per organizzare il convegno mondiale dei ristoratori italiani seguendo la linea lanciata nel corso del dibattito, quando abbiamo affrontato il tema del made in Italy”.
Nel corso del dibattito è stata attaccata la riforma del Cgie proposta dal senatore Micheloni e definitiva “contraria alla rappresentanza estera”. Il dialogo con i colleghi di Scelta Civica è migliore? Sarete alleati nell’ideazione delle riforme?
“Non pretendiamo di giudicare, vogliamo solo riprendere la discussione sulla proposta di Micheloni e con i senatori eletti all’estero di Scelta Civica si può trovare un’intesa. Con Di Biagio e Caruso abbiamo un rapporto ottimo, sono persone per bene e grandi lavoratori del Parlamento”.
A proposito di Parlamento, l’atteggiamento di Letta nei confronti delle questioni legate agli italiani nel mondo è diverso da quello dei suoi predecessori? Siete riusciti a far sentire la vostra voce?
“Letta dovrebbe dimostrare attenzione nei nostri confronti, o almeno questo è quello che spero, lo abbiamo chiesto a gran voce nelle consultazioni e speriamo di essere ascoltati”.
Quali saranno le prossime iniziative del Maie?
“Abbiamo in cantiere diverse iniziative parlamentari, abbiamo presentato la legge per i ristoratori italiani nel mondo, vogliamo essere più presenti in commissione Affari costituzionali perché è il posto in cui nasceranno le grandi riforme come quella sul voto. Poi proseguiremo con il lavoro sul territorio, i prossimi convegni saranno in Australia, Nord e Centro America”.
































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