In questi giorni di fermento politico e ricerca del candidato perfetto, mi sono fatto un giro tra i forum e pagine Facebook. Su una pagina dedicata al Movimento 5 Stelle nella quarta ripartizione della circoscrizione estero, ho letto il profilo di uno dei candidati al Senato del M5S, Ermenegildo Pin. Nella sua dichiarazione di intenti per il parlamento ha scritto: “Sebbene sia residente all’estero dal 1971 trascorro e ho sempre trascorso almeno 3-4 mesi all’anno in Italia. Mi candido per la circoscrizione Oceania dove il M5S e’ poco conosciuto. In questa regione il M5S non puó vincere poiché i voti degli italiani residenti in Australia sono (per una grandissima parte) controllati dai rappresentanti dei partiti politici italiani tramite le associazioni varie che ricevono sovvenzioni dello Stato Italiano. Il mio impegno é di promuovere il M5S per il futuro. Desidero proporre l’abrogazione della legge del diritto al voto degli italiani all’estero i quali dovrebbero votare nel Comune di residenza italiana. Voglio anche proporre il ridimensionamento dei Consolati, l’abolizione degli Istituti Italiani di Cultura e dell’ENIT. Questi due ultimi possono essere ricoperti da due rappresentanti presso i consolati. Voglio proporre l’abolizione alle sovvenzioni delle associazioni di regioni e cittá in tutte le nazioni. E soprattutto eleggere persone preparate nei consolati, ENIT e Istituti di cultura e non persone raccomandate dai politici. Seguo Grillo dal 2007 ma solo l’anno scorso ho cominciato ad essere attivo nella promozione del M5S. Sono convinto che non ci siano alternative politiche al M5S”.
Mi ha sorpreso molto che un candidato di un movimento che da giorni con insistenza chiede alla comunità italiana all’estero di recarsi al consolato per le firme per registrare sia il simbolo che le candidature, ci dica che comunque una volta in parlamento, se dovesse risultare vincente, si batterà per l’eliminazione del voto estero, mentre gli altri aspiranti parlamentari nel loro profilo non dicono nulla a favore della comunità italiana, ma sopratutto non c’è menzione di proposte in tal senso: vi chiedo, allora, perché vi siete candidati?
Capisco bene che la realtà italiana in Italia è ben diversa per diversi fattori economici e politici e il M5S sicuramente porterà a cambiare gli equilibri all’interno del parlamento, seppur il suo programma manca tanto di contenuti reali, però può sicuramente dare una scossa politica; all’estero la situazione è ben diversa e più complessa. Politica spicciola quella proposta dal candidato Pin, mi chiedo e mi domando ma lui ci vive tra la comunità? Quando lui dice di eliminare gli istituti di cultura, lui davvero sa di cosa stiamo parlando?
































Discussione su questo articolo