Con una "magnifica sorpresa" da parte del presidente Macky Sall e un lungo colloquio con Aminata Toure’ – vecchia amica, compagna di tante battaglie per i diritti delle donne e da settembre premier del Senegal – si e’ conclusa la visita a Dakar di Emma Bonino, seconda e ultima tappa della sua prima missione in Africa. Il corteo era gia’ sulla ‘Corniche’, il ‘lungooceano’ che costeggia la capitale senegalese, diretto a una colazione ufficiale, quando e’ arrivata la chiamata dalla presidenza della Repubblica che ha disinvoltamente stravolto il cerimoniale, di solito rigidissimo. Dietrofront, e via al Palazzo presidenziale dove – senza preavviso – Sall ha appuntato sulla giacca di Bonino, la Croce di Grande Ufficiale dell’Ordine nazionale del Leone, la piu’ alta onorificenza dello Stato.
"Una magnifica sorpresa", ha esclamato la titolare della Farnesina ringraziando il presidente, con cui aveva gia’ avuto un incontro ieri e che e’ stato invitato in Italia, ma che ha evidentemente deciso di suggellare con un gran finale un’amicizia che va oltre la formalita’ dei buoni rapporti tra i due Paesi. Che Bonino si muovesse quasi ‘in famiglia’ era chiaro gia’ dall’arrivo, ieri, ed e’ apparso ancor piu’ evidente durante l’incontro con il primo ministro Aminata Toure’, per tutti Mimi’, militante di lungo corso sul fronte della lotta contro le mutilazioni genitali femminili nonche’ ex direttore del Dipartimento ‘Genere e Diritti Umani’ dell’Unfpa (il Fondo del’Onu per la popolazione). "Sono state confermate le aspettative che avevo su un Paese che conosco da molto tempo e ho ritrovato molti antichi militanti delle piu’ diverse campagne che abbiamo svolto anche come Partito Radicale", ha commentato Bonino, ricordando che il presidente Sall e’ stato nominato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon "padrino" dei programmi delle Nazioni Unite contro la violenza di genere. "Un ruolo – ha spiegato Bonino – che intendono esercitare con grandissima intensita’".
Ma non sono solo le mutilazioni genitali femminili, "problema essenzialmente africano", a preoccupare la titolare della Farnesina. Ci sono anche i matrimoni precoci e forzati, che "sono un problema globale", che va affrontato come tale e sul quale "c’e’ interesse da parte senegalese a intervenire in una campagna internazionale". Questioni che restano "una priorita’ della nostra cooperazione", ha detto Bonino nel corso dell’incontro con il ministro della Donna e della Famiglia, Anta Sarr. D’altra parte il Senegal, nonostante i problemi siano ancora molti, e’ tra i Paesi africani piu’ impegnati per la parita’ di genere: da ricordare che una legge del 2010 ha portato al 42% la presenza delle donne in parlamento. E anche la partecipazione all’Expo 2015 nel ‘cluster’ tematico "Agricoltura e nutrizione nelle zone aride", vedra’ le donne, e il loro ruolo, in prima fila. Il dialogo con Dakar e’ ampio e la sua "stabilita’ offre moltissimi campi di azione comune" e’ la riflessione di Bonino che apprezza "l’apertura sulla cooperazione politica". Ci sono settori "sui quali abbiamo magari opinioni diverse come la riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ma nel frattempo abbiamo la reciprocita’ dell’appoggio Italia-Senegal come membri non permanenti dei prossimi due bienni".
Intesa totale sugli scambi culturali – il ministro Massimo Bray sara’ a Dakar a meta’ mese -, ma anche sui dossier spinosi come l’immigrazione c’e’ "grande interesse a ridurre l’impulso migratorio che crea sempre dei problemi" e a "valorizzare" la diaspora senegalese in Italia.
































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