La vita è strana. Come la politica. E in politica sono sempre di più coloro che puntano al Parlamento solo per avere uno stipendio di lusso e benefici che i comuni mortali non possono nemmeno immaginare. Perdere il seggio fa paura: per questo Guglielmo Picchi e Raffaele Fantetti, parlamentari del Popolo della Libertà, hanno cominciato soltanto negli ultimi mesi a girare la propria ripartizione elettorale, l’Europa.
Sono quelli dello champagne party, ve lo ricorderete. Picchi, poi, è quel malpancista pidiellino che frequentava riunioni carbonare in un lussuoso hotel di Roma e che era pronto a passare con il partito di Casini: con un sms inviato ad alcuni suoi colleghi (Fantetti compreso) comunicò qualche tempo fa “scusate, passo all’Udc”.
Fantetti è quello che ha sostituito Di Girolamo a Palazzo Madama, dopo l’arresto di “Nic er fattura”. Fantetti, quello che era residente all’estero, ma anche no: “la mia situazione è un po’ peculiare”, dichiarava in quei giorni convulsi. “Peculiare”? O sei residente all’estero o non lo sei, voi che dite?
Ebbene, questi due parlamentari, sentito l’odore di elezioni, si sono improvvisamente svegliati dal letargo e stanno girando per l’Europa a spese del contribuente (biglietti aerei pagati dal Parlamento) per cercare disperatamente di vendere un prodotto scaduto, il Pdl. Persino Berlusconi non vuole più avere nulla a che fare con il Popolo della Libertà, perché “non funziona, non emoziona più”. “Il PdL è morto”: è la frase più pronunciata in questi ultimi temi da importanti esponenti pidiellini. Eppure Picchi e Fantetti insistono: del resto, è proprio grazie al PdL che sono entrati in Parlamento. Quel PdL che Picchi avrebbe voluto abbandonare. Quel PdL di cui facevano parte Di Girolamo e De Gregorio, finiti entrambi nei guai. Quel PdL di cui fa parte ancora oggi, almeno sulla carta, Juan Esteban Caselli, quello che ha dei non piccoli problemi con la procura di Roma: il senatore italoargentino che in Sud America ha formato un proprio partito e con quello sta portando avanti la campagna elettorale e intende presentarsi alle elezioni.
Tornando al Vecchio Continente, non sappiamo se Picchi e Fantetti verranno rieletti: forse sì, forse no. Ma ci auguriamo soltanto che i connazionali residenti in Europa ci pensino mille volte prima di dare il proprio voto a chi durante tutti questi anni è stato assente dal dibattito politico, assente sul territorio, lontano da coloro che li hanno sostenuti per arrivare nel Palazzo.
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