Roma – Negli stessi giorni in cui il dibattito sulla decadenza di Silvio Berlusconi si infiamma intorno al tema del voto palese, ItaliaChiamaItalia ha chiesto l’opinione del senatore Aldo Di Biagio che, proprio in coincidenza dello strappo di Fini, aveva denunciato un tentativo di compravendita nei suoi confronti quando, da deputato PdL, aveva annunciato di voler passare a Fli. Eletto nella ripartizione estera Europa con Scelta Civica, oggi Di Biagio è collega di partito di quella stessa Linda Lanzillotta che ha fatto da ago della bilancia esprimendosi proprio a favore del voto palese nella giunta per il regolamento del Senato.
Berlusconi minaccia nuovamente l’esecutivo con il consueto circo, non solo mediatico, di falchi, pitonesse e caimani. Il governo reggerà, come ha già dimostrato di saper fare?
“Credo che questo esecutivo sia in grado di reggere e continuare a governare il Paese. Non possiamo permettere che l’Italia venga messa in fibrillazione ogni settimana a causa delle esigenze giudiziarie di un singolo individuo. Si può avere solidarietà per la vicenda personale di Silvio Berlusconi, come sottolineano in molti, ma questo sentimento non può trasformarsi in un’azione politica o parlamentare, ripercuotendosi sui destini di un Paese che sta già attraversando una fase critica”.
La giunta per il regolamento del Senato si è espressa proprio in queste ore a favore del voto palese interrompendo una tradizione che, da anni, vedeva applicare il voto segreto. Il PdL attacca parlando di scelta ‘ad personam’. Nel 2011 lei denunciò una tentata compravendita dicendo che le offrirono un milione di euro: vede intorno a lei la possibilità che si ripetano episodi di questo tipo?
“Il problema reale non è rappresentato dalla compravendita di parlamentari che, seppur grave, fu un episodio che appartiene ormai al passato. Quanto ho denunciato è ormai di conoscenza pubblica, la stessa inchiesta di Napoli sta dimostrando che la compravendita costituiva il modus agendi all’interno delle aule parlamentari. Ma, ripeto, tutto ciò appartiene al passato, voltiamo pagina e proseguiamo il lavoro che ci chiede il Paese, senza perdere ulteriore tempo inseguendo le vicende giudiziarie di un singolo. Il clima è esasperato, anche quanto sta accadendo alla collega Lanzillotta non è ammissibile. La sua decisione di esprimersi a favore del voto palese può essere criticabile, ma certamente non merita gli insulti e le minacce che le stanno giungendo in queste ore. Si tratta, inoltre, di una scelta che non è stata condivisa né discussa con il resto del gruppo parlamentare e, per questo motivo, non l’abbiamo apprezzata. Tutto ciò, però, non giustifica eventuali attacchi personali”.
Scelta Civica perde pezzi. Il nuovo centro che avevate tentato di costruire ha già perso l’equilibrio?
“Oggi il nostro obiettivo non è certamente ricostruire un nuovo centro. Avevamo creato un progetto che doveva ricostruire il dialogo tra le parti, avevamo creduto che si potesse instaurare un rapporto utile e alternativo al bipolarismo, ma tutto questo si è sgretolato già agli inizi. Nel momento stesso in cui si sono concluse le elezioni, la mancanza di governabilità è emersa con evidenza”.
Si riferisce all’ingovernabilità del Paese o del partito?
“A quella del Paese, nel quale il partito voleva operare positivamente. La legge elettorale ha negato questa possibilità, restituendoci un parlamento ingovernabile e incapace di farci assolvere il compito che ci eravamo preposti: ricostituire le parti e fare in modo che si creasse una maggioranza ampia e condivisa, in grado di comporre le riforme di cui il Paese avrebbe bisogno per uscire dalla fase emergenziale. Si tratta di un lavoro che richiederebbe anni e, di conseguenza, una solida maggioranza in grado di reggere sul lungo periodo. Attualmente, è evidente che non è così”.
In questo panorama sfavorevole, sta cercando un rifugio politico nella costruzione dei popolari italiani?
“La mia ambizione politica, in coerenza con il mio percorso personale, è stata sempre orientata a segnare il passo di un popolarismo europeo sul modello della Germania. La mia storia e le mie scelte personali dimostrano che sono rimasto sempre in questo campo, mi sono mosso sempre lungo questo raggio d’azione e non ho mai perso il mio obiettivo. Posso apprezzare da osservatore esterno la volontà riformatrice insita nel centrosinistra, ma non penso di cambiare traiettoria. Nella logica delle parti e delle convinzioni politiche, la mia posizione è orientata a ricostruire un centrodestra moderato, una realtà in grado di coprire quello spazio lasciato ormai vuoto. E’ necessario restituire una rappresentanza a questa parte dell’elettorato che rischia, invece, di rimanere scoperta”.
Dopo il divorzio con l’Udc, Scelta Civica fa la corte agli alfaniani. L’ex delfino di Berlusconi incarna questo “centrodestra moderato ispirato al popolarismo europeo”?
“Non lo escludo, Alfano è una persona onesta e preparata, la cui figura merita rispetto. Deve ancora dimostrare l’appeal del leader, ma queste sono doti che si possono valutare con il lavoro sul campo”.
Che cosa ha fatto lei, invece, “in campo”? Quali iniziative, parlamentari o non, sta preparando per la circoscrizione estero?
“Non enfatizzo mai il mio lavoro, forse perché non lo sopravvaluto. Certamente mi impegno quotidianamente affinché si possano portare a casa risultati importanti per il settore, ma non amo parlare prima di vedere i risultati”.
Che cosa riguarda questo impegno quotidiano? Quali sono le iniziative in programma per Imu e rete consolare?
“Ci troviamo di fronte a un momento importante nel quale è possibile lavorare affinché vengano riconosciute le problematiche relative alle rappresentanze all’estero. Mi preme, però, sottolineare nuovamente che parlo solo a fatti conclusi, non voglio fare demagogia, mi sto spendendo con ogni forza e con umiltà, non mi piangerò addosso inviando comunicati per dire che in questo Parlamento non è mai possibile cambiare nulla, come fanno altri”.
Alle elezioni per il prossimo Parlamento si presenterà con Alfano all’interno di una nuova formazione politica?
“Non c’è dubbio che la formazione sarà nuova e che farà riferimento al partito popolare europeo, queste sono le uniche due certezze al momento”.
































Discussione su questo articolo