Anche "il presidente della Repubblica Sergio Mattarella verrà in Argentina" presto. Lo annuncia, in un’intervista al quotidiano argentino Clarin, il premier Matteo Renzi a margine della sua visita a Buenos Aires. Parlando dei rapporti tra Italia e Argentina Renzi ha ribadito che "l’Argentina risulta interessante per l’aspetto energetico e per l’aspetto delle infrastrutture. Anche per il settore agroalimentare. Poi potremo lavorare insieme anche sul piano internazionale. A marzo è prevista anche una visita di Sergio Marchionne. Con l’Argentina di Macri possiamo rilanciare i rapporti su tutti i piani".
"Spero che l’accordo sui bond argentini vada a buon fine. Non dipende da noi. Non è nelle nostre mani ma spero che si possa raggiungere una intesa". Così Renzi risponde a chi gli chiede se condivide l’offerta fatta dal presidente Mauricio Macri che prevede il rimborso a 50mila risparmiatori italiani colpiti dal default del 2001.
I DETTAGLI In un conferenza stampa congiunta organizzata al termine del loro incontro alla Casa Rosada, il presidente argentino Mauricio Macri e il primo ministro italiano Matteo Renzi hanno confermato il reciproco interesse a rilanciare le relazioni bilaterali, accantonate da tempo dai governi che li hanno preceduti. I due leader hanno messo in chiaro la propria volonta’ di "lavorare insieme in futuro" in campi diversi come gli investimenti nei settori di energia, infrastrutture e agroalimentare e nella lotta contro il narcotraffico e il "terrorismo globale". "Dico agli imprenditori italiani che l’Argentina e’ uno dei luoghi piu’ solidi per investire", ha dichiarato Renzi, che nella mattinata di ieri ha visitato insieme a Macri le opere per la costruzione della metropolitana di Sarmiento, gestita dall’azienda italiana Ghella. "Stiamo recuperando il nostro rapporto con il mondo", ha affermato un orgoglioso Macri nella conferenza stampa alla Casa Rosada.
Sempre ieri, in una intervista al quotidiano "Clarin", Renzi ha espresso il suo "pieno sostegno" all’offerta che il governo argentino ha recentemente presentato agli obbligazionisti italiani, nell’ambito della disputa sulla ristrutturazione del debito sovrano del paese sudamericano. Si tratta di 900 milioni di dollari, il 30 per cento di quanto l’Argentina deve ai creditori colpiti dal default del 2001, con uno sconto del 25 per cento. "Spero che l’accordo vado a buon fine", ha detto il premier. Secondo Renzi, la priorita’ per ricostruire la relazione tra Argentina e Italia dopo oltre un decennio di allontanamento e’ "essere costanti e concreti".
A questo proposito ha rivelato che quest’anno, probabilmente nel mese di luglio, arrivera’ in Argentina il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il quale ha fatto recapitare un invito all’omologo argentino affinche’ si rechi a sua volta in visita a Roma. A marzo, invece, il ministro della cultura, Dario Franceschini, un alto dirigente di Fiat Chrysler e un centinaio di imprenditori realizzeranno una missione commerciale nel paese sudamericano. Con l’Argentina di Macri, ha affermato Renzi, "siamo in grado di rilanciare il rapporto su tutti i livelli. Personalmente sono molto interessato alla cultura, all’universita’, alla ricerca, alla scuola. C’e’ anche spazio per gli affari e per i nostri valori. (…) Italia e Argentina sono nazioni sorelle. Non dobbiamo perdere tempo. Ne abbiamo gia’ perso molto. Sono convinto che le riforme di Macri permetteranno ai nostri paesi di spiccare il volo nei prossimi anni".
































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