La riforma del ministero dei Beni culturali non è finita: si entra nella seconda fase, che riguarda la sovrintendenze, "non una nuova riforma, ma una continuazione organica" come spiega il ministro Dario Franceschini. Una seconda fase che inizia con il vento in poppa: stanno per nascere 10 nuovi musei o parchi archeologici completamente autonomi, e poi finalmente, a quanto pare, stanno tornando i soldi.
"Sono tornati gli investimenti: non c’entra con la riforma ma sono molto soddisfatto di poter discutere in Parlamento, per la prima volta, su come impegnare le risorse piuttosto che come gestire i tagli: per la prima volta da quando sono ministro il bilancio del Mibact sale del 27% tornando sopra ai 2 miliardi" annuncia il ministro in Parlamento.
Ma la vera novità riguarda, come detto, la nascita dei 10 musei autonomi, che saranno il museo Nazionale Romano, il parco archeologico di Ostia Antica, il parco archeologico di Ercolano, il parco archeologico dei Campi Flegrei, il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, Villa Adriana e Villa d’Este, il parco archeologico dell’Appia Antica, il Museo della Civiltà che riunisce all’Eur tre musei storici ed etnografici come il Pigorini, il museo dell’Alto Medioevo e il Museo delle arti e tradizioni popolari, il complesso monumentale della Pilotta di Parma, il parco del Castello di Miramare.
"La riorganizzazione prosegue nella strada di valorizzazione del patrimonio – spiega Franceschini – Vengono per questo istituiti 10 nuovi musei e parchi archeologici autonomi retti da altrettanti direttori che saranno selezionati con un nuovo bando internazionale". La seconda parte della riforma "sarà tesa ad adeguarla alla riorganizzazione territoriale e alla norma che ha trasferito allo stato le competenze sulle biblioteche private. L’Italia non ha saputo investire sulla valorizzazione del patrimonio museale, l’oggetto della riforma era questa sfida e tutte le strutture previste sono ora a pieno regime". Adesso però "serve ancora un passo avanti nella riorganizzazione del Mibact, è la volta delle soprintendenze. Il ministero viene ridisegnato a livello territoriale per rafforzare i presidi di tutela e semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Le nuove soprintendenze parleranno con voce unica a cittadini e imprese riducendo tempi e costi burocratici".
Ciascuna soprintendenza costituirà un riferimento univoco per la valutazione di qualunque aspetto di ogni singolo progetto, dalla tutela di beni archeologici per arrivare all’impatto paesaggistico, passando per gli aspetti di carattere artistico e architettonico: a un’unica domanda corrisponderanno un unico parere e un’unica risposta.






















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