“Il decreto varato venerdì dal CdM non rappresenta la soluzione per tutti i mali, ma una buona base da cui partire per apportare adeguati correttivi per le categorie non direttamente coinvolte come le abitazioni degli italiani residenti all’estero e quelle di proprietà dei cittadini residenti in case di cura, la cui configurazione in abitazione principale ai fini del calcolo IMU é sottoposta al principio di discrezionalità dei comuni in virtù del DL 16 2012 cosiddetto decreto recante semplificazioni fiscali". Lo dichiara Aldo Di Biagio, senatore di Scelta Civica eletto nella ripartizione estera Europa, il quale ricorda anche “che l’abitazione posseduta dai residenti all’estero é configurata come ‘abitazione principale’ ai sensi dalla legge 75 del 1993. Malgrado questo aspetto, anche a causa di uno spietato boicottaggio da parte di alcuni esponenti politici della scorsa legislatura, si è preferito riconoscere l’agevolazione come prima casa ad intermittenza, a seconda delle esigenze del comune di riferimento, e possiamo facilmente immaginare come questi si siano regolati".
"I tempi sono maturi per un intervento celere a sostegno dei connazionali anche perché lo scenario politico e sociale entro il quale è stato varato il decreto urgente su IMU e cassa integrazione é ben diverso da quello di qualche mese fa – spiega – e mettere alla porta i diritti di alcune categorie di cittadini, per non chiare ragioni, rischia di amplificare un vulnus democratico preoccupante per un Paese come l’Italia".
“Nelle commissioni competenti – assicura Di Biagio – mi impegnerò chiedendo l’abrogazione del principio di discrezionalità e il riconoscimento automatico dell’IMU prima casa per i nostri connazionali".
































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