Nei giorni scorsi a Roma sono stati appesi manifesti della Lega che commentano il Decreto Sicurezza, ma che il comune di Roma ha deciso di rimuovere perché “contengono stereotipi legati all’appartenenza etnica lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, delle abilità fisiche e psichiche”.
Le foto mostravano una rom arrestata in metropolitana, un blocco stradale e tre individui (un nero, un bianco “rasta” e una zingara) portati fuori da un caseggiato occupato.
Domanda al democraticissimo sindaco di Roma: ma – almeno di solito – chi sono quelli che effettivamente scippano in metropolitana o occupano gli appartamenti?
Prima di vietare i manifesti, si dovrebbe prendere atto, purtroppo, della realtà quotidiana.
Sostenere demagogicamente il contrario urta il senso comune e soprattutto, difendendo sempre questi “agnellini”, si arriva alle situazioni che tutti possono quotidianamente constatare e che giustamente la Lega aveva messo in evidenza, altro che “razzismo”!
Altro esempio, l’ennesima denuncia per una nota fuorilegge bosniaca considerata la “regina” degli scippi e borsaioli di Venezia.
Nonostante decine di condanne, fogli di via, ecc., continua imperterrita a delinquere e puntualmente – poche ore dopo i reiterati arresti in flagranza – viene graziosamente rimessa in libertà dai giudici di turno. Nel suo “carnet” anche tanti colpi ai danni di invalidi, persone down e anziani. Se venite derubati, sapete chi ringraziare.































