Dal passato (tutto quello che è stato portato a termine in questi cinque mesi) al futuro (la riforma della giustizia e delle istituzioni che verrà), iniziando con il presente, con la tragedia di Lampedusa ancora davanti agli occhi di tutti: "Anche stamattina ho provato una fortissima emozione a Lampedusa, per la prima volta ho visto l’Europa vicina e consapevole che quella frontiera è la porta dell’Europa che separa il Mediterraneo europea da quello africano, dove democrazia e benessere vengono cercate anche a costo della vita", dice Angelino Alfano a Palazzo Chigi, dove i ministri in quota Pdl si sono ritrovati per fare il punto sull’attività di governo.
Tornando a ribadire, dopo i recenti terremoti interni che "il Pdl è unito e ritengo che dovremo tutti abbassare il tono delle dichiarazioni per raggiungere insieme gli obiettivi" e che “con Berlusconi c’e’ un vincolo affettivo che non e’ mai venuto meno". Ma anche che "il fatto che il Pdl abbia confermato la fiducia al governo Letta è per noi fondamentale", come dice invece Maurizio Lupi. Obiettivi che rimangono ben distinti da quelli del centrosinistra, occasionale compagno di viaggio: "Non tutte le nostre proposte saranno realizzabili perché è un governo di larghe intese e non è il nostro governo – ammette – Tutte le nostre proposte saranno realizzabili quando vinceremo le prossime elezioni: il nostro futuro non è una grande intesa ma una grande vittoria, e non vogliamo un piccolo centro ma un grande centrodestra".
Per il momento "noi siamo stati sentinella anti-tasse, continueremo ad esserlo, abbiamo realizzato provvedimenti importantissimi per contrastare le violenze contro le donne, siamo riusciti ad affermare che le decisione di uno Stato democratico si prendono e si realizzano come in Val di Susa. Sempre abbiamo messo davanti a tutto e tutti l’interesse del Paese". E sulla giustizia, "saremo il motore della riforma" chiesta appena ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: una riforma di cui "amnistia e indulto siano appendice di una più ampia riforma del sistema della giustizia" (parole di Gaetano Quagliariello) sperando che "il Pd non lo trasformi in un referendum su Silvio Berlusconi". Monito di Alfano, che intanto dopo Lampedusa si appresta a visitare sul campo un altro territorio in preda a un’emergenza: quella della Terra dei Fuochi, dove sarà il 22 ottobre insieme alla collega Nunzia De Girolamo: "Gli mostrerò – spiega il ministro dell’Agricoltura – cosa accade in un territorio così bello ma avvelenato da persone di malaffare che colgono l’occasione per fare speculazioni. Credo sia un dovere per lo Stato intervenire in maniera forte per garantire la legalità".
































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