Adesso i top manager tedeschi sono delusi, e i timori dei piu’ conservatori non erano infondati: non e’ detto che l’alleanza con i socialdemocratici porti bene anche questa volta ad Angela Merkel. A pochi mesi dall’insediamento del nuovo governo, segnali seri di sgretolamento del consenso per la cancelliera di ferro arrivano dal mondo economico. Entrati nell’esecutivo delle larghe intese da sconfitti, da partito debole della grande coalizione, i socialdemocratici stanno sorprendentemente dettando la linea e i contenuti dell’agenda di governo. Al punto che il giornale piu’ vicino alle imprese, Handelsblatt, oggi si chiede: ”Dov’e’ la Merkel?”.
E’ il secondo allarme lanciato in pochi giorni dalla testata che ha promosso un sondaggio fra i top manager: solo il 17% del campione ritiene che l’Unione (Cdu-Csu) abbia effettivamente in mano il gioco. Il 58% risponde invece che i socialdemocratici stiano riuscendo a imporsi. E questo succede nei giorni dello scandalo Edathy, l’ex parlamentare SPD accusato di pedopornografia, che ha rischiato di travolgere i vertici del partito, causando problemi al vicecancelliere Sigmar Gabriel. Anche fra gli elettori di Frau Merkel la sensazione nel 51% dei casi e’ che l’Spd stia venendo fuori meglio dei teoricamente forti alleati.
Del resto vincitore sul fronte dei consensi si conferma l’Spd Frank-Walter Steinmeier, il ministro degli Esteri, che qualche settimana fa ha superato la cancelliera per la prima volta. Secondo il sondaggio dell’Hb l’86% degli intervistati si dice contento di Steinmeier, mentre solo il 51% premia Merkel, di cui si dicono meno contenti il 41% degli intervistati. Una tendenza da non trascurare, che dimostra lo scetticismo crescente di fronte al camaleontismo dell’ex ragazza di Kohl.
Il passo indietro sulle pensioni, che premia i socialdemocratici nei sondaggi – sono loro a rivendicare un abbassamento dell’eta’ pensionabile a 63 anni – ha provocato molti mal di pancia, ad esempio. E non solo nel partito della Bundeskanzlerin. Perfino l’Ue ha fatto sapere che il retromarcia del paese che aveva riformato la previdenza spingendo l’eta’ pensionabile progressivamente a 67 anni sia poco sostenibile economicamente. Negli ultimi giorni l’Spd ha ottenuto un ottimo risultato anche su un altro fronte: nel caso del conflitto in Ucraina, la Merkel ha dato ampio spazio a Steinmeier che, inviato a trattare a Kiev, ne e’ tornato trionfante. Una vittoria necessaria per far riprendere gli alleati dall’ negativo ‘effetto Edathy’, secondo alcuni analisti. La cancelliera non avrebbe potuto permettersi una coalizione instabile: all’SPD serviva un successo immediato. Ma Merkel deve stare attenta adesso a non restarne schiacciata. Non c’e’ solo l’SPD, inoltre, da tener sotto controllo: alla destra della Cdu cresce il partito antieuro Afd, che potrebbe spiazzare alle prossime europee. E i liberali scomparsi dal Bundestag ottennero un consenso straordinario proprio durante la prima grande coalizione siglata dalla cancelliera. Lei pero, fa notare oggi la Welt, di fronte ai numerosi fattori di stress di questo inverno berlinese continua a mostrarsi ”del tutto tranquilla” sfoderando la sua in genere vincente ”normalità”.
































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