Lunedì mattina, il Primo ministro francese François Fillon, esprimendosi a titolo personale a radio Europe 1, ha dichiarato che «le religioni dovrebbero riflettere sul mantenimento di tradizioni che non hanno più niente a che vedere con lo stato della scienza, della tecnologia ed i problemi di salute».
La polemica sulla macellazione halal era stata avviata da Marine Le Pen ed in seguito ripresa dal ministro dell’interno Claude Gueant che considera questi rituali espressione di un comunitarismo che mal si concilia con i valori repubblicani.
Per Nicolas Sarkozy bisogna rendere obbligatoria l’indicazione della macellazione di tutte le carni vendute in Francia.
Ma cosa significa esattamente macellazione halal? Mentre per la macellazione tradizionale una legge del 1974 prevede che gli animali siano storditi prima di essere abbattuti per evitare stress e sofferenze, la macellazione rituale, in deroga alla legge, prevede l’abbattimento del capo per sgozzamento senza stordimento. Durante l’incisione della gola, il sacrificatore deve pronunciare una frase rituale. Lo sgozzamento deve essere effettuato da una persona di fede musulmana, formata ed abilitata da uno dei tre organismi riconosciuti dallo Stato: la Grande Moschea di Parigi, la Moschea d’Evry o la Grande Moschea di Lione. In seguito la testa dell’animale abbattuto deve essere rivolta verso la Mecca mentre si dissangua.
La certificazione viene effettuata da una quarantina di organismi privati ed indipendenti. Non esistono controlli da parte delle autorità pubbliche.
Secondo le stime della direzione generale dell’alimentazione, dipendente dal ministero dell’Agricoltura, il 30% delle carni in Francia viene macellata secondo il rituale halal. Gli allevatori denunciano che nell’Ile de France (Parigi e sobborghi) praticamente il 100% dei mattatoi pratica la macellazione rituale, obbligando gli allevatori della regione a fare centinaia di chilometri per fare abbattere i loro capi in maniera tradizionale, con conseguente aggravio dei costi.
Eppure la produzione é superiore alla domanda. Secondo le associazioni di settore, la domanda di carne halal in Francia é del 7% a cui bisogna aggiungere un 2.5% di domanda di carne cacher. Questo fa sì, secondo le associazioni dei consumatori, che grandi quantitativi di carne halal siano venduti nei mercati classici, senza che i consumatori ne siano informati.
Florance Bergaud-Blacker, ricercatrice all’istituto di ricerca e di studi sul mondo arabo, ha recentemente dichiarato che, per ragioni economiche, alcuni mattatoi ovini e bovini, praticano la complementarietà tra i circuiti di distribuzione musulmani e non musulmani. Macellano gli animali secondo il rito, poi vendono le parti anteriori alle macellerie musulmane (i musulmani acquistano prevalentemente queste parti dell’animale), mentre le parti posteriori sono destinate ai non musulmani. Questa situazione potrebbe evolvere a partire dal 1 luglio 2012: i mattatoi avranno l’obbligo di dichiarare le loro vendite di carne halal alla Prefettura. Nicolas Sarkozy, in caso di rielezione, si é impegnato a garantire l’etichettatura della carne in funzione della macellazione.
L’argomento é molto sensibile. Brigitte Bardot, che é stata anche ricevuta da Nicolas Sarkozy, é la portavoce dell’associazione che da sempre lotta contro la macellazione rituale e i filmati caricati in rete registrano un boom di visite e destano emozione nell’opinione pubblica. I musulmani denunciano questi attacchi che tenderebbero a minare le loro tradizioni culturali e religiose. La Svizzera, la Norvegia, la Svezia e, di recente, i Paesi Bassi hanno vietato la macellazione rituale. Le associazioni denunciano che un animale che viene sgozzato senza essere stordito muore in condizioni violente, lunghe ed inammissibili. I più anziani ricordano che i contadini di un tempo, quando uccidevano un coniglio, prendevano il tempo di stordirlo, prima di appenderlo ad un chiodo per dissanguarlo e smembrarlo. C’era certo l’uccisione del maiale le cui grida stridule riecheggiavano a lungo nei ricordi dei più vecchi. Uno spettacolo impressionante: ci volevano diverse persone per immobilizzare la bestia e, prima del silenzio finale, c’erano quelle grida terribili che non si scordano mai!
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